Il 25 novembre, ogni anno, si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla triste realtà della violenza di genere e per riflettere sul cammino ancora lungo da percorrere verso una società più giusta ed equa.
Questa giornata non è solo un momento di ricordo, ma anche di azione, in cui si ribadisce l’importanza di un impegno collettivo per fermare il ciclo di violenza, che affligge milioni di donne in tutto il mondo.
La violenza contro le donne non è un fenomeno circoscritto a un determinato Paese, cultura o classe sociale, ma una piaga globale che interessa ogni angolo del pianeta.
La violenza fisica, psicologica, economica e sessuale è una manifestazione delle disuguaglianze di potere tra i sessi, che si manifesta in stereotipi e norme culturali che considerano la donna come inferiore o come un oggetto di possesso.
La nostra generazione tende ad essere superficiale e nonostante l’argomento venga molto trattato non viene preso sul serio e sembra sia distante da noi, quando in realtà, si sente parlare sempre più di ragazze che vengono uccise dai propri fidanzati per un eccesso di gelosia.
Un caso recente è quello della ragazzina di tredici anni di nome Aurora, che si sospetta sia stata uccisa dal fidanzato o condotta al suicidio a causa della sua ossessione e gelosia.
Un altro esempio è il caso di Giulia Cecchettin anche lei uccisa dal fidanzato e si può continuare con un elenco interminabile di ragazze e donne vittime di femminicidio.
Una donna su tre, nel corso della propria vita, sperimenta una forma di violenza fisica o sessuale. Questi numeri non sono semplici cifre, ma storie di sofferenza, paura, e spesso di morte.
La violenza sulle donne non si limita al contesto familiare o domestico, ma si estende anche ai luoghi di lavoro, alla scuola, e alle strade. Ogni giorno, troppe donne sono costrette a vivere con il peso del sopruso e della discriminazione.
Per combattere questa violenza è fondamentale un cambiamento culturale che promuova il rispetto e l’uguaglianza tra i sessi. L’educazione gioca un ruolo cruciale in questo processo. Fin dalla tenera età, bisogna insegnare ai bambini il valore del rispetto reciproco, l’importanza del consenso e della parità tra uomini e donne.
Le donne che subiscono violenza devono sapere di non essere sole: devono avere
accesso a rifugi sicuri, supporto psicologico, assistenza legale e percorsi di
reintegrazione nella società.
La Giornata del 25 novembre è un momento per ricordare che ogni donna ha diritto a una vita libera dalla violenza e dalle discriminazioni. È anche l’occasione per celebrare i progressi fatti, ma con la consapevolezza che la strada verso una vera emancipazione delle donne è ancora lunga. La violenza sulle donne non è solo un problema delle donne, ma riguarda tutta la società.
In conclusione, la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ci invita a riflettere sulla nostra responsabilità collettiva nel costruire una società più giusta, solidale e libera da ogni forma di violenza. È un impegno che deve andare oltre una singola giornata e diventare una priorità quotidiana, perché ogni donna merita di vivere libera, rispettata e in sicurezza.
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