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I Meme e la Cultura di Internet

Immagine in evidenza tratta dal web

A chi non è mai capitato di vedere delle immagini sui social che ci abbiano fatto ridere, magari con qualche didascalia simpatica e l’immagine di un animale buffo?

Questi sono alcuni esempi di meme moderni, ma che hanno dietro un’origine interessante e bizzarra.

Con la parola “meme” oggi, si fa riferimento a tutti quei contenuti virali (immagini, video, gif…) spesso umoristici, bizzarri o senza senso (“no-sense”) che si ripetono e propagano attraverso tutta la rete (social media, forum, blog…), facenti parte della cosiddetta “cultura di internet”.

Questo termine fu coniato per la prima volta dallo scienziato Richard Dawkins ancor prima del World Wide Web (WWW), e più in generale, con il concetto di “meme” (dal greco mímēma, ovvero “imitazione”), si fa riferimento ad un fenomeno, un elemento culturale che, per imitazione, si sviluppa, si diffonde, si replica, si adatta, muta nel tempo, proprio come i geni nel DNA.

I primi meme nascono inizialmente da pochi utenti in piccole comunità, dato che tempo addietro internet era una novita’ed era ovviamente meno diffuso rispetto ad oggi, come forum, posta elettronica o siti come 4chan (un importante e influente sito per quanto riguarda la cultura di internet e dei primi meme), in cui si parlava di vari argomenti.

Con la nascita delle principali piattaforme di condivisione come YouTube, Reddit, Facebook, Twitter o Tumblr (social network), viene facilitata la diffusione di immagini e video in tutta la rete e si creano dei luoghi comuni centralizzati.

Esempi di meme più iconici e popolari sono:

Il rickrolling: è una descrizione ,da parte di un utente ,su un argomento parecchio interessante, pubblicato in un link (collegamento ipertestuale), ma cliccando, si verrà rimandati alla pagina del videoclip musicale “Never Gonna Give You Up” di Rick Astley.

Pepe the Frog: è una rana verde umanoide proveniente dal fumetto “Boy’s Club” di Matt Furie, che viene utilizzata spesso per esprimere varie emozioni.

Doge: è un’immagine di un cane di razza shiba di nome “Kabosu”, accompagnata da dei testi multicolore con il carattere “Comic Sans”, come a rappresentare una sorta di monologo interiore.

Il Nyan Cat: è una gif animata in 8 bit di un gatto che vola nello spazio con il corpo di un biscotto alla ciliegia (Pop-Tart), lasciando una scia arcobaleno dietro di sé, con una musica remixata.

Si può suddividere l’evoluzione dei meme di internet in 4 principali ere:

“Classic Era” (2005-2013): è il periodo in cui inizia a spopolare internet e i primi meme classici.

Tra questi ci sono: I “rage comics” ovvero vignette caricaturali e stilizzate realizzate con Paint e gli “image macro” il formato più comune anche oggi di meme, che consiste in una semplice immagine sovrapposta da una didascalia a grandi caratteri.

“MLG Era” (2013-2017): è il periodo dei cosiddetti “meme MLG” (ovvero “Major League Gaming”), un’organizzazione professionale di sport elettronici.

Si fa riferimento a quei video remixati caratterizzati da montaggi rapidi, sequenze in loop, musica dubstep e suoni assordanti . I “dank memes” (sinonimo di “cool”) sono una nuova forma di meme bizzarri che spesso estremizzano e stravolgono il significato di quelli già esistenti e che richiedono una certa conoscenza “di nicchia” per essere apprezzati. Inoltre, i “deep-fried memes” (letteralmente “meme fritti”) sono caratterizzati da una voluta bassa qualità dell’immagine, sgranature e colori saturati, causati dalla ripetuta compressione dei dati.

“Surreal Era” (2017-2019): è un periodo caratterizzato da meme surreali e bizzarri e dai meme “fritti”, privi di un effettivo significato, proprio per questo ironici.

“Post Irony” (“2019-presente): è il periodo contemporaneo, in cui in generale, a causa della continua sovrapproduzione di contenuti a breve durata sui social media, il ciclo di vita di un meme è molto breve.

Esempi di meme adottati dalle nuove generazioni più recenti sono : lo “shitposting” (letteralmente “pubblicare spazzatura”) con contenuti volutamente di bassa qualità, casuali, assurdi e privi di significato, a volte con un intento provocatorio e i meme “brainrot” (letteralmente “marciume del cervello”)  che sono così banali e di scarsa qualità e impegno, che provocherebbero un presunto deterioramento delle capacità intellettive di una persona.

Ai nostri giorni ormai, i meme fanno parte integrante della nostra cultura, sono idee che vengono rielaborate creativamente e artisticamente e che si adattano in un contesto. Costituiscono una nuova forma di comunicazione soprattutto tra i più giovani e rappresentano ognuno di noi all’interno del caotico e bizzarro mondo di internet.

Sono utilizzati anche dalle aziende attraverso strategie commerciali come il “meme marketing” sui social.

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