A Palermo è possibile esplorare alcune opere architettoniche e artistiche realizzate durante il periodo fascista, per comprendere come arte e storia si intreccino nel tessuto urbano della nostra città. Il 4 marzo 2025, nell’ambito della Settimana dello Studente, con la guida della prof.ssa Di Girolamo e il supporto delle insegnanti di sostegno della nostra classe, abbiamo partecipato a una camminata alla scoperta di questi monumenti., in particolare la Quadriga sul Teatro Politeama, il palazzo del Banco di Sicilia, il palazzo della Banca d’Italia, il Palazzo delle Poste, la Galleria di via Maqueda, la Casa del Mutilato e la Caserma dei Vigili del Fuoco; al termine del percorso abbiamo visitato la Chiesa di Santa Rita, chiudendo con una riflessione sul ruolo dell’arte nell’esprimere e contestare il potere. Prima di descrivere nel dettaglio il Palazzo delle Poste, va detto che questa tappa è stata realizzata da me e dal mio compagno Gabriele Cataldi. Il Palazzo delle Poste di Palermo, situato in Via Roma 320, è un importante esempio di architettura razionalista e fascista: progettato dall’architetto Angiolo Mazzoni e costruito tra il 1929 e il 1934, rappresenta un simbolo della modernizzazione voluta dal regime fascista. Negli anni ’30, l’architettura era uno strumento di propaganda: gli edifici pubblici dovevano essere imponenti e razionali, trasmettendo potenza e controllo, e il palazzo segue questa visione con linee essenziali, proporzioni monumentali e l’uso di materiali pregiati. La facciata del Palazzo si distingue per la sua imponenza, caratterizzata da dieci colonne alte 17 metri in marmo grigio di Monte Billiemi e dall’impiego di marmo e travertino; all’interno, gli spazi si arricchiscono di dettagli futuristi in rame e ottone e di un’illuminazione studiata per esaltarli. Originariamente, la facciata presentava tre fasci littori monumentali, poi rimossi dopo la fine del regime, e tra gli interni spiccano i murales “Sintesi delle Comunicazioni” (1933-34) di Benedetta Cappa Marinetti, che celebrano il progresso tecnologico. Dopo un incendio nel 1988 e un successivo restauro, il palazzo è stato riaperto nel 2017 per visite guidate, essendo riconosciuto come un’opera di grande valore storico e artistico. Questo percorso ci ha offerto l’opportunità di immergerci nella storia della nostra città e di riflettere su come l’architettura possa diventare un potente testimone dei cambiamenti storici e sociali, stimolando la conoscenza e il dibattito e rendendoci consapevoli dell’importanza di preservare e valorizzare la memoria storica. Un grazie speciale alla prof.ssa Di Girolamo e alle docenti di sostegno per l’aiuto ed il lavoro svolto.
Palermo da scoprire: l’architettura del periodo fascista

Maria Pia Di Girolamo
Bravo Joseph! Hai ben descritto una giornata speciale in un percorso storico che stiamo trattando…
Joseph
La ringrazio di cuore, prof! Sono davvero felice che il mio contributo sia stato apprezzato. Questo percorso storico mi sta appassionando molto, ed è stato un piacere raccontare una giornata cosi significativa.