Come prima domanda sorge spontaneo chiedere: chi sono gli influencer? Beh, tutto ebbe inizio con l’avvento di Internet o, ancora più specificamente, con la creazione dei social media come inizialmente Facebook e in seguito YouTube, Instagram, TikTok e molti altri social. Gli influencer non sono altro che persone che, registrando video davanti a una videocamera o in tanti altri modi, creano contenuti di intrattenimento per le persone. Questi contenuti possono essere svariati: dai video informativi, magari riguardanti l’ambito culinario, ai videogiochi, arte e così via. Questi sono alcuni dei possibili contenuti che esistono.
Con il passare degli anni, questo fenomeno è diventato sempre più frequente e siamo arrivati al giorno d’oggi, dove essere un influencer è diventato quasi un lavoro. Tuttavia, uno dei problemi principali, soprattutto qui in Italia, è che queste persone — in particolare quelle legate al gaming (videogiochi) — non sono ben viste. Alcuni soggetti, infatti, guadagnano centinaia di migliaia di euro solo facendo un video in cui giocano, e per molte persone, ma anche politici e giornalisti, questo viene visto quasi come qualcosa di illegale da estirpare.
Negli anni sono successi molti scandali dovuti a fake news pubblicate anche da giornalisti famosi, solo per screditare e danneggiare la vita di queste persone che, come ogni lavoro, danno un contributo alla società, in questo caso nel mondo dell’intrattenimento, proprio come può essere un cinema, un parco di divertimenti o tanto altro. Solo che in questo caso è tutto digitale.
Se devono essere screditati gli Influencer, allora bisognerebbe farlo anche in altri casi. Basti pensare a qualsiasi sport. Per fare un esempio, prendiamo il calcio: è uno sport dove letteralmente le persone giocano per vincere in un campionato competitivo, ottenendo non solo una coppa ma anche soldi. Infatti, i calciatori sono per la maggior parte persone benestanti, se non addirittura milionari. Anche nel mondo degli influencer e dei videogiochi avvengono questi eventi: persone che si riuniscono in stadi per competere, vincendo premi in denaro.
E cosa cambia? Sì, il calcio è uno sport fisico e strategico, mentre i videogiochi sono uno sport mentale e strategico. In sostanza, quello che intendo è che, in questo Paese, la maggior parte dei creatori di contenuti legati all’intrattenimento — ovvero gli influencer — sono visti quasi come il male assoluto. Sarebbe bello se un giorno la gente si svegliasse e si rendesse conto che è un lavoro come un altro. Sì, più sedentario e libero, ma non sicuramente semplice: basti pensare che per creare un contenuto possono volerci mesi di ricerca, editing del video e ore di registrazione.
Gli Influencer

Immagine tratta dal web
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