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Andar per frantoi: la nuova tendenza del turismo enogastronomico

Negli ultimi anni, l’oleoturismo ha registrato in Italia una crescita significativa e si è affermato come componente essenziale del turismo enogastronomico, offrendo ai viaggiatori l’opportunità di immergersi nelle tradizioni olivicole attraverso degustazioni, visite ai frantoi e attività culturali legate all’olio extravergine di oliva.

Secondo una ricerca di Compare the Market AU, l’Italia si posiziona al secondo posto mondiale per opportunità legate a questa nuova tendenza del turismo, preceduta solo dalla Spagna. Tale risultato è frutto degli investimenti fatti nelle regioni produttrici, come la Toscana, la Puglia, la Sicilia, il Lazio e l’Umbria, aree che possono offrire esperienze uniche tra uliveti secolari e frantoi storici. Per fare conoscere questa nuova realtà turistica, nell’edizione 2024 della manifestazione “Be.Come ABOVE & BEYOND WINE”, tenutasi lo scorso novembre a Milano, oltre ai terroir e ai vini, sono stati presentati oli e anche aziende e consorzi di tutela legati sia alla viticultura sia all’olivicoltura. All’evento era presente anche la Regione Sicilia (premiata come “Regione europea della gastronomia 2025” dall’International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism) che ha presentato i primi otto itinerari del progetto «100 SICILIE – Esperienze di Buona Vita», un’iniziativa che celebra i valori e l’identità dell’isola attraverso la creazione di veri e propri percorsi del gusto che vanno da Pantelleria all’Etna, dai monti Iblei all’entroterra nisseno, dalle terre del messinese a Monreale, fino a Marsala e al territorio dell’agrigentino: un viaggio che racchiude il meglio della tradizione e del sapore siciliano, olio compreso.

D’altronde, come già scritto, l’interesse per l’oleoturismo è in costante aumento tra gli italiani, come rivela il Rapporto sul Turismo dell’Olio, realizzato da Roberta Garibaldi in collaborazione con Città dell’Olio e UNAPRO. Secondo tale ricerca, il 64% dei turisti italiani è attratto da esperienze autentiche tra uliveti e degustazioni (G.CAROSELLA, “Cresce l’interesse per l’oleoturismo tra gli italiani”, 29 dicembre 2024, in www.igrandivini.com). Questo trend, che non solo permette di arricchire l’offerta turistica, ma sostiene anche le economie locali e promuove la sostenibilità ambientale, è confermato dal successo di eventi come “Frantoi Aperti” che si è svolto in Umbria tra ottobre e novembre 2024, attirando appassionati da tutto il mondo.

Un altro fattore che ha favorito il recente sviluppo dell’oleoturismo è la varietà di esperienze che questo modo di scoprire il territorio italiano offre, esperienze che possono accontentare i viaggiatori più diversi. Tra le più apprezzate vi sono le visite ai frantoi per scoprire le fasi di produzione, le degustazioni guidate per imparare a riconoscere le caratteristiche organolettiche e gli abbinamenti giusti per esaltare il sapore delle pietanze, le passeggiate tra uliveti secolari con picnic e assaggi, i corsi di cucina per utilizzare l’olio nelle ricette tipiche e l’opportunità di partecipare a eventi culturali e a sagre locali, arricchiti da musica, spettacoli e mercatini artigianali (“Oleoturismo: l’Italia si prende la scena” in vdgmagazine.it).

L’oleoturismo si presenta quindi come un modello di turismo sostenibile capace di coniugare la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico con lo sviluppo economico delle aree rurali. La crescente domanda di esperienze legate all’olio d’oliva testimonia quanto sia importante continuare a investire in questo settore, promuovendo l’eccellenza italiana nel mondo.    

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