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18 DICEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE DEI MIGRANTI

Immagine in evidenza di Gabriele Cataldi

Il 18 dicembre si celebra la Giornata Internazionale dei Migranti istituita dalle Nazioni Unite per riflettere sul grave problema delle migrazioni, una delle grandi sfide che il mondo di oggi deve affrontare. Questa Giornata è stata ufficialmente dichiarata dalle Nazioni Unite nel 2000, per commemorare l’adozione della Convenzione internazionale per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, avvenuta il 18 dicembre 1990. La Convenzione ha segnato un passo avanti importante per i diritti dei migranti, riconoscendo l’umanità e il valore di chi, spinto da vari motivi, lascia la propria casa per cercare opportunità o sicurezza altrove.
Pensare a quanti milioni di persone ogni anno intraprendano questo viaggio della speranza mi colpisce molto e mi fa riflettere: spesso sono singoli individui o intere famiglie che scappano da situazioni di guerra, violenza, povertà o catastrofi naturali, rischiando tutto per trovare un futuro migliore. Mi sembra incredibile che, in molti casi, queste persone siano costrette ad affrontare enormi pericoli solo per poter vivere quella vita normale, sicura e dignitosa, che per noi è scontata.
Si stima che oggi ci siano più di 280 milioni di migranti nel mondo. Questo numero include non solo i rifugiati e i richiedenti asilo, ma anche le persone che si spostano per motivi di lavoro e di studio o per riunirsi ai loro familiari. Tutti costoro, come ci ricorda la Giornata che si celebra oggi, contribuiscono in molti modi alle economie e alle culture dei paesi ospitanti, portando con sé non solo competenze e forza lavoro, ma anche idee, tradizioni e prospettive diverse.
Penso che troppo spesso ci dimentichiamo di quanto i migranti arricchiscano le nostre comunità. Molto di ciò che consideriamo parte della nostra vita quotidiana, dai cibi che mangiamo alle tradizioni che celebriamo, sono frutto di incontri e scambi tra culture diverse. Il mondo in cui viviamo è strettamente interconnesso e pertanto è importante accogliere e rispettare chi viene da altre realtà. Anche perché essere un migrante non è facile. Le persone che arrivano in un nuovo paese spesso sono costrette a superare barriere linguistiche, culturali e legali e in molti casi devono anche fare i conti con discriminazione, pregiudizi e sfruttamento. Inoltre, i migranti sono spesso obbligati ad accettare lavori poco pagati o insicuri, poiché non hanno gli stessi diritti e le protezioni di cui godono i cittadini dei Paesi ospitanti.
Io credo che sia fondamentale impegnarsi perché nella nostra società tutti, migranti inclusi, abbiano pari opportunità e possano vivere in condizioni dignitose. Per me è triste pensare che una persona possa essere discriminata o trattata ingiustamente solo perché è nata in un altro paese. La Giornata Internazionale dei Migranti è un’occasione per ricordarci che i diritti umani sono universali e non dovrebbero dipendere dalla nazionalità.
Anche noi studenti possiamo fare qualcosa per contribuire alla creazione di una società più inclusiva e solidale: possiamo informarci di più sulle realtà dei migranti e sui motivi che li spingono a lasciare il loro paese in modo da eliminare quelle forme di xenofobia e di razzismo che nascono dalla disinformazione e dall’ignoranza; possiamo impegnarci a contrastare stereotipi e pregiudizi; possiamo partecipare ad attività di volontariato o a quegli eventi locali che supportano gli stranieri che arrivano nel nostro Paese.
La celebrazione della Giornata Internazionale del Migrante ci invita a guardare il mondo con empatia e comprensione, anche perché tutti noi siamo in qualche modo figli di una storia di migrazioni: che si tratti dei nostri nonni, bisnonni o antenati lontani, le migrazioni sono state alla base dello sviluppo delle società e delle culture che si sono succedute nel corso della storia. Riconoscere questa realtà ci aiuta a capire che la migrazione non è solo un problema del nostro tempo, ma una parte intrinseca dell’esperienza umana.
Il 18 dicembre ci dà dunque l’opportunità di fermarci per riflettere. La migrazione è una delle grandi sfide del nostro tempo, ma è anche una grande opportunità di crescita e di arricchimento per la società. Spero che questa giornata ci ricordi di vedere i migranti per ciò che sono davvero: persone con sogni, speranze e aspirazioni proprio come noi.

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