“Il ragazzo dai pantaloni rosa” è un film diretto da Margherita Ferri, basato su una storia vera, la storia di Andrea Spezzacatena, studente del liceo Cavour di Roma.
Il film focalizza l’attenzione sul tema del bullismo e del cyberbullismo.
La storia di Andrea, precedentemente scritta in un libro dalla madre, Teresa Manes, è stata trasformata in film e diffusa a tutti ,coinvolgendo in modo particolare ragazzi,genitori e docenti.
Il caso di Andrea è stato il primo caso di suicidio per bullismo in Italia, infatti, il quindicenne si è tolto la vita il 20 novembre 2012, dopo essere stato bullizzato inizialmente per aver indossato dei pantaloni rosa, in precedenza rossi, stinti in un lavaggio.
Agli occhi di Andrea, però, durante il suo terzo anno di scuola media, non passa inosservato un ragazzo, Christian Todi. Andrea vorrebbe fare amicizia con lui, ma Christian lo illude di essere veramente amici, e nel momento in cui Andrea si apre con lui, Christian, realizzando che Andrea è un ragazzino dall’animo sensibile, ne approfitta per prenderlo in giro.
Così, quello che Andrea pensava fosse suo amico, diventa il suo bullo, che purtroppo ritroverà nella sua stessa scuola superiore.
I ripetuti atti di bullismo subiti,renderanno Andrea sempre più fragile e indifeso, spingendolo a compiere un atto di disperazione, il suicidio.
Dopo la morte del figlio,Teresa scoprì attraverso una pagina Facebook intitolata”Il ragazzo dai pantaloni rosa”,che Andrea era stato anche vittima di Cyberbullismo.
Questo film è molto significativo, poiché tratta argomenti da non sottovalutare. Ai giorni d’oggi, tantissime persone sono, purtroppo, vittime di bullismo e cyberbullismo.
È importante quindi ,educare principalmente i ragazzi della nostra età ad essere rispettosi e corretti nei confronti di chi ci circonda.
Un commento, che per alcuni di noi può essere considerato uno scherzo, per altri potrebbe essere una cosa molto più grande e potrebbe portare anche all’ autolesionismo, o peggio, a togliersi la vita. Per questo si deve sempre essere coscienti del fatto che non siamo tutti uguali, e che possiamo avere tutti reazioni diverse ad una presa in giro.
Sfortunatamente i casi di suicidio per bullismo e cyberbullismo sono aumentati sempre di più negli ultimi anni. È importante perciò che i genitori educhino i propri figli, esortandoli a parlare delle difficoltà e di tutto ciò che accade loro nella vita quotidiana, a chiedere consigli e supporto ai docenti e agli adulti ,affinché non avvengano episodi del genere.
Consiglio molto volentieri, a tutti, di vedere questo film, che tratta un argomento molto delicato, che può sembrare “banale” a qualcuno,ma che in realtà non lo è affatto e purtroppo viene sminuito da moltissimi ragazzi.
In conclusione, dopo aver visto il film, abbiamo assistito ad un’intervista, a cui hanno partecipato la madre di Andrea, Teresa Manes, l’attore che ha interpretato Andrea, Samuele Carrino, Arisa, la regista Margherita Ferri e infine lo sceneggiatore e produttore Roberto Proia. Durante l’intervista, diversi alunni provenienti da diverse scuole d’Italia, hanno posto delle domande agli ospiti presenti, i quali hanno risposto e argomentato in modo empatico.
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