Una tematica social molto scelta dagli influencer: inclusione sociale
Nel 2020 gli influencer italiani, chiamati Inclusion influenzer, hanno creato più di 100 mila contenuti per sensibilizzare all’inclusione sociale.I top inclusion influencer hanno dai 100.000 followers in poi, e danno voce alle minoranze.
Ma che cosa si intende per inclusione sociale? È l’azione di includere o inserire un elemento/persona in un gruppo; sentirsi parte di una società, avere pari diritti e opportunità di chi appartiene a quella società. E’ Importante sottolineare che non c’è bisogno di cambiare il proprio essere o nascondere le proprie tradizioni e la propria cultura per far parte della società in cui si vive cercando ,come dice Jürgen Habermas: “Inclusione non significa accaparramento assimilatorio, né chiusura contro il diverso. Inclusione dell’altro significa piuttosto che i confini della comunità sono aperti a tutti: anche, e soprattutto, a coloro che sono reciprocamente estranei o che estranei vogliono rimanere”. L’esclusione sociale riguarda: razza, sesso, cultura, religione e disabilità. L’SDG 10 dell’Agenda 2030, si impegna a “potenziare e promuovere l’inclusione sociale, economica e politica di tutti, a prescindere da età, sesso, disabilità, razza, etnia, origine, religione, stato economico o altro; ad assicurare pari opportunità e ridurre le disuguaglianze nei risultati, anche eliminando leggi, politiche e pratiche discriminatorie e promuovendo legislazioni, politiche e azioni appropriate a tale proposito”. Quindi tutte queste tensioni hanno riportato sui social network vari dibattiti per la “diversità”, come il famoso movimento Black Lives Matter. Gli argomenti che vengono più trattati nei social sono, la libertà di espressione del proprio orientamento sessuale, razzismo, disuguaglianze di genere, l’abbattimento dell’idea del corpo perfetto (body positive), ed il self love ( l’amore per sé stessi). I maggiori social scelti dagli influencer per trattare di queste tematiche sono Instagram e poi Facebook e Twitter. Quello che si sta cercando di fare è dare serenità, integrazione e sicurezza a quelle che ancora oggi vengono definite minoranze. Bisogna fare una differenza tra integrazione ed inclusione:la prima inserisce fisicamente insieme le persone, ma non sempre concede le stesse opportunità, la seconda, fa sì che tutti, indistintamente, siano cittadini a tutti gli effetti. Tra il 2020 e il 2021, solo l’1% dei post riguardo l’inclusione erano sponsorizzati. Le aziende non sempre prendono posizione, perché ciò significherebbe perdere il consenso di alcuni consumatori, ma al tempo stesso si fanno i complimenti a chi prende la posizione “giusta”. Nei vari contenuti condivisi dagli influencer, quello che salta all’occhio, non è tanto l’originalità, ma la verità e la purezza di quello che viene riportato. Infatti quando si parla della comunità LGBTQ+ si vede spesso la bandiera arcobaleno o quando si parla di discriminazioni sono presenti frasi d’effetto. Ovviamente non trascuriamo la disabilità, altrettanto importante è considerare i disabili come persone, con i loro pregi e difetti, senza fermarsi all’apparenza. Per gli influencer esiste un solo slogan “accettarsi e amarsi per quello che si è”, perché con l’amore per sé stessi si possono abbattere tutte le paure.
di M. Ben Cheikh