UN MESE SENZA FRATEL BIAGIO
Oggi, 12 febbraio, ricorre il trigesimo della morte di Biagio Conte, il celebre frate e missionario laico palermitano. Egli nacque a Palermo il 16 settembre 1963, in una famiglia benestante. Dopo aver frequentato un Collegio di suore svizzero, si trasferì a Palermo all’età di 9 anni per proseguire gli studi al Collegio di San Martino delle Scale. Nel 1983, in seguito ad una crisi spirituale, lasciò Palermo e si trasferì a Firenze.
Nonostante ciò, era continuamente afflitto da tormenti interiori, che lo portarono a scegliere la strada dell’eremitaggio tra le montagne siciliane. Lì decise di cercare la sua vera missione, compiendo un pellegrinaggio ad Assisi: proprio a seguito di quel pellegrinaggio, negli anni ‘90, pensò di partire in missione verso l’Africa, ma osservando le condizioni precarie in cui si trovavano alcune zone della città di Palermo, decise di restare e di iniziare una lotta per gli emarginati.
Iniziò con le battaglie per i senzatetto della Stazione di Palermo, e si batté per l’ottenimento di spazi in cui le condizioni di vita fossero migliori. Dopo una serie di proteste e un lungo digiuno, ottenne gli spazi dell’ex disinfettatoio comunale, dando vita alla sua “Missione di Speranza e Carità”.
Dal 1993, la fondazione si occupa di accogliere vagabondi, ex detenuti, immigrati e molti altri emarginati, e li aiuta ogni giorno a trovare il loro spazio all’interno della società, attraverso la creazione di laboratori di falegnameria, di cucina, di tipografia e di sartoria. In seguito nacquero molte altre strutture, sia a Palermo, sia in altre zone della Sicilia, come la “Missione femminile”, la “Cittadella del Povero” e la “Speranza” di via Decollati. In particolare, la “Missione Femminile” accoglie donne povere o abbandonate, e ad oggi ne ospita 70. Negli ultimi decenni vengono accolte anche donne straniere, in genere profughe, sole o che stanno per partorire.
Nonostante la sua grave forma di cancro al colon, durante i suoi ultimi giorni decise di partecipare alla Santa Messa dal suo lettino, accompagnato dalle persone a lui vicine. Biagio Conte ha speso la sua vita dedicandosi al prossimo, e ciò è dimostrato anche dal caloroso affetto che ha ricevuto da parte dei palermitani durante i suoi ultimi giorni di vita.
di Maria Vittoria Girgenti