S. Caramola

SOFIA E LA SUA PASSIONE PER IL VOLTEGGIO

PARLIAMO CON..., SPORT

Il 21 dicembre scorso ho avuto il piacere di intervistare una ragazza della nostra scuola che pratica il volteggio a cavallo e che mi ha raccontato la sua esperienza.

 

  • Parlami un po’ di te: quanti anni hai e che classe frequenti?

Mi chiamo Sofia Caramola, ho quindici anni e frequento la classe II E dell’indirizzo Grafico Tecnologico.

 

  • Come e quando hai conosciuto questo sport? Grazie a chi ti ci sei avvicinata?

L’ho conosciuto quattro anni fa grazie a mio padre che, in quanto istruttore, mi ha fatto appassionare molto a questo sport.

Il volteggio, molto diffuso in Francia e in Germania, è una disciplina equestre che unisce la ginnastica artistica all’equitazione: con un sottofondo musicale si eseguono esercizi ginnici su un cavallo che gira in tondo al passo o anche al galoppo.

 

  • È stato un amore a prima vista o ti sei appassionata pian piano?

Mi sono appassionata pian piano, praticandolo.

 

  • Suppongo che per riuscire in questo sport occorra tanta forza di volontà, allenamento e sacrificio. Quante volte a settimana ti alleni? Questo sport ti impegna tanto?

Sì, mi impegna molto. È uno sport che richiede un’attenta preparazione atletica e una grande sintonia tra cavallo e cavaliere. La lezione di volteggio è articolata in tre fasi: attività di ginnastica, preparazione degli esercizi in palestra e, infine, loro esecuzione sul cavallo. A tutto ciò si aggiungono l’allenamento e la cura dell’animale. Io mi alleno due volte alla settimana e, dopo il volteggio, mi dedico ai compiti.

 

  • Oltre all’allenamento, credo incida molto anche il rapporto con il cavallo. Il cavallo con cui gareggi è sempre lo stesso oppure cambi ogni volta?

Il cavallo con cui gareggio cambia ogni volta, mentre quello con cui mi alleno è sempre lo stesso.

 

  • Che rapporto hai con il cavallo?

Il cavallo mi piace molto e ho un buon rapporto con lui. I frequenti allenamenti hanno fatto nascere una vera e propria amicizia tra di noi: infatti, quando sono molto triste o mi sento giù, lui mi sta vicino e mi fa sentire felice. Dato che mio padre è istruttore, sono stata a contatto con questo animale fin da piccola.

 

  • Questo sport ti ha dato delle soddisfazioni? Hai vinto premi?

Sì, ho vinto diverse medaglie di bronzo e d’argento e anche alcune medaglie d’oro in competizioni a livello nazionale.  Alla mia prima gara, un paio di anni fa, mi sono messa a piangere per la gioia e anche la mia istruttrice si è emozionata molto. Se non arrivo prima non m’importa, perché l’importante, per me, è praticare questo sport e divertirmi con gli altri ragazzi.

Certo, quando gareggio provo un po’ d’ansia e, se incontro delle persone che non conosco, mi intimorisco, ma basta un’occhiata di incoraggiamento di mio padre e passa tutto.

 

  • Durante le gare, quindi, sei sostenuta dai tuoi genitori?

Sì, molto. Mio padre viene sempre a vedermi, mentre mia madre mi è vicina con le videochiamate fatte spesso insieme ad alcune amiche.

 

  • Cosa hai provato quando per la prima volta hai vinto un premio?

Mi sono messa a piangere, perché non mi aspettavo di ricevere il premio.

Questo sport mi appassiona molto, mi fa sentire felice ed è come un momento di evasione. D’altronde a me piace molto la vita attiva: infatti, oltre a praticare il volteggio, faccio anche parte degli scout.

 

Ringrazio molto Sofia per la sua disponibilità e per avere dato l’opportunità al giornale di far conoscere, tramite la sua esperienza, il volteggio, uno sport spettacolare e certamente divertente per chi lo pratica.

Grazie mille, Sofia, sei un orgoglio per la nostra scuola!

Simone Bellomare

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