Oltre la mimosa c’è di più…
Oggi, 8 marzo, si celebra la Giornata Internazionale della Donna, comunemente definita “Festa della Donna”.
L’origine della Giornata Internazionale della Donna è generalmente collegata al giorno in cui centinaia di operaie morirono nel rogo di una fabbrica tessile, avvenuto nel 1908 a New York; in realtà, non ci sono certezze riguardo a questo evento. Si sa, invece, che la prima Giornata della Donna fu celebrata nel 1909 (ma non l’8 marzo) per iniziativa del Partito Socialista americano, che volle onorare la memoria delle donne scioperanti che richiedevano migliori condizioni lavorative. L’8 marzo entrò per la prima volta nella storia nel 1917, quando le donne di San Pietroburgo scesero in piazza per chiedere la fine della guerra. Sarebbe questo, dunque, il motivo della scelta della data. In Italia, la prima Giornata della Donna fu festeggiata nel 1922, ma solo nel 1946 venne introdotto quello che poi sarà il suo simbolo fino ai nostri giorni: la mimosa. La scelta cadde su questo fiore poiché la fioritura avviene i primi di marzo, ma anche perché si tratta di un fiore semplice e poco costoso; inoltre, il giallo è il colore che rappresenta il passaggio dalla morte alla vita, in onore di tutte quelle donne che hanno combattuto per la nostra libertà.
Nel 2022, dopo 100 anni dalla prima celebrazione italiana, sono cambiate tante cose, ma molte altre devono ancora cambiare: le donne ancora oggi si ritrovano a combattere contro una società che le discrimina, se è vero che la retribuzione media femminile è ancora inferiore rispetto a quella maschile e che, in caso di crisi (ad esempio, per una pandemia…), le donne sono le prime a perdere il lavoro.
Oggi, dunque, festeggiamo la donna, in tutti gli aspetti della sua personalità, sperando che ognuna di noi riesca a valorizzare tutte le sue qualità e ad abbattere quel “soffitto di cristallo” che ancora impedisce una vera parità.
Virginia Sala