FESTA DI OGNISSANTI

OGNISSANTI, DEVOZIONE & TRADIZIONE

ALMANACCO, CURIOSITA'

Immagine in evidenza di Francesco Milianta

In Italia, il primo novembre si celebra la festa di Tutti i santi, chiamata anche Ognissanti. Durante questa giornata vengono venerati i martiri e i santi cristiani e ogni regione li festeggia a modo proprio, secondo i propri costumi e le proprie tradizioni, anche in stretta correlazione con il 2 novembre, giorno della commemorazione dei Defunti. Scopriamo quali sono le tradizioni più famose e originali!

La tradizione siciliana vuole che nella notte di Ognissanti i cari ormai defunti portino regali o dolci ai bambini, i quali l’indomani li troveranno sotto al letto oppure nelle caratteristiche ceste di vimini.

In Sardegna la tradizione della festa dei Santi ha molteplici nomi: Is Animeddas, Su mortu su mortu, Is Panixeddas o Su Prugadoriu: i bambini, girando di casa in casa, chiedono un’offerta per i defunti.

A Roma è consuetudine consumare un pasto vicino alla tomba dei propri cari, mentre in Emilia Romagna, nell’antichità, i poveri giravano per le case chiedendo  la carità du murt e  ricevendo in tal modo del cibo.

In Lombardia è di uso comune lasciare un vaso pieno d’acqua in cucina, in modo da dissetare i defunti venuti in visita durante la notte.

Oltre alle tradizioni culturali, sono presenti ovviamente anche delle tradizioni culinarie, infatti ogni regione italiana ha il proprio dolce per questi due giorni  festivi.

In Sicilia troviamo la famosissima frutta Martorana, dei dolcetti fatti di pasta di mandorle, dipinti in modo da sembrare dei veri e propri frutti;  i Tetù, biscottini bianchi o al cioccolato, ricoperti di zucchero a velo o di cacao; li ossa ru muortu (“ossa di morto”), dolcini di pasta di miele, ricoperti di glassa: prendono questo nome a causa della loro durezza, perché sono duri come come le ossa.

In Umbria, Emilia Romagna, Lombardia e Lazio è tradizione mangiare le fave dei morti, ovvero dei dolci alle mandorle con un sapore molto simile ai famosi amaretti. In Umbria vengono però chiamati stinchetti dei morti.

Per ultimo, ma non per importanza, troviamo il torrone dei morti, dolce tipico di Napoli. Consiste in un torrone morbido a base di cioccolato, la cui forma ricorda la cassa di un morto.

Insomma, i due giorni che aprono il mese di novembre nel nostro paese sono ricchi di tradizioni religiose, ma anche culinarie e culturali, e ogni  usanza rispecchia i costumi del territorio, consentendoci sempre di dare uno sguardo alla nostra storia e al folklore.

di M. Vittoria Girgenti

 

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