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L’uomo che scoprì il pianeta blu

PERSONE E PERSONAGGI

Nell’antichità il solo pensiero di poter esplorare lo spazio era considerato un’enorme follia, adesso è una realtà. Correva l’anno 1961 quando il 12 aprile venne avviata la missione chiamata “Vostok” che aveva come scopo il primo viaggio ufficiale nello spazio. Il protagonista di tale missione era Jurij Gagarin.

Jurij nacque il 9 marzo del 1934 a Klušino, un piccolo villaggio dell’Unione Sovietica. Figlio di un falegname e di una contadina, bravissimo nelle materie scientifiche, sognava di poter volare e così riuscì a conseguire il diploma all’Accademia Aeronautica di Orenburg nel 1957, l’anno del lancio dello Sputnik 1 con cui l’URSS iniziò la conquista dello spazio. Distintosi per le sue capacità, cominciò l’addestramento come cosmonauta e, nel 1961, venne scelto fra venti candidati per guidare la navicella Vostok 1 e diventare così il “Cristoforo Colombo dello spazio”, il primo uomo che riuscì a compiere un’intera orbita ellittica intorno alla Terra. Aveva solo 27 anni.

L’Unione Sovietica, in competizione con gli USA, lavorava da anni per riuscire a inviare un uomo nello spazio e aveva già collaudato la navicella spaziale, portando in orbita cani, topi, ratti, conigli e gli “Space Dummies”, manichini con dimensioni e forme di un corpo umano. Il 12 aprile del 1961, finalmente, alle 9,07 decollò la “Volstok 1”, una nave spaziale, del peso di 4,7 tonnellate e con un’altezza di 4,4 metri, divisa in due parti: un modulo di servizio provvisto della strumentazione di bordo, dei retrorazzi necessari a frenare e far ricadere la sonda a Terra e di 16 serbatoi contenenti ossigeno e azoto, e un modulo abitabile di forma sferica che per la prima volta ospitava un uomo, Gagarin. La capsula, telecomandata da Terra, volò per 108 minuti, raggiungendo la velocità di 27.400 Km/h, e, per la prima volta nella storia dell’umanità, un uomo ebbe la possibilità di osservare la Terra. “Il cielo è molto nero, la Terra è blu” – così Jurij descrisse il nostro pianeta e aggiunse: “Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini”.

Tornato dal suo primo viaggio nello spazio, Gagarin divenne un eroe nazionale, ma purtroppo non poté ripetere l’esperienza, perché il 27 marzo 1968, a soli trentaquattro anni, morì a Novoselovo durante un volo di addestramento.

Nonostante la sua breve vita, Jurij Gagarin rimane uno dei personaggi più importanti della storia dell’umanità, non solo perché ha compiuto il primo passo nella conquista dello spazio, ma perché è diventato il simbolo dell’uomo che, spinto dal desiderio di conoscere, riesce anche a superare i propri limiti.

Carlo Dinatale

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