Luigi Sturzo, un uomo per il popolo
150 anni fa in questo giorno nacque Luigi Sturzo, presbitero e politico italiano. Don Luigi nasce a Caltagirone nel 1871 da padre nobile e madre borghese. A causa di problemi fisici non poté ricevere una classica istruzione scolastica e iniziò così una formazione all’interno del seminario di Acireale, che continuò al seminario di Noto e concluse, diplomandosi, all’interno del seminario della sua città natale.
Un uomo dal carattere intraprendente che diede vita a diverse iniziative che rispecchiavano i suoi ideali, sia nell’ambito sociale che politico. Nel 1894 divenne sacerdote presso la chiesa del Santissimo Salvatore di Caltagirone, ma decise comunque di continuare i suoi studi all’università della Sapienza di Roma e all’Accademia di San Tommaso d’Aquino. Nel 1897 entra a far parte dello scenario politico mostrandosi molto in disaccordo con lo Stato liberale e con la mancanza di un adeguato assetto politico nell’Italia meridionale. Sturzo sognava una democrazia del popolo, una forza politica che deve partire dal basso; aveva un grande senso della democrazia, che nasceva dal suo concetto di libertà che è come lui stesso diceva “come l’aria senza la quale si muore”. Il 7 marzo di quell’anno decise di istituire un giornale di orientamento politico-sociale chiamato “La Croce di Costantino”, decisione che non piacque ai liberali conservatori, che il 20 settembre ne bruciarono una copia in piazza a Caltagirone, dando così inizio al conflitto tra conservatori e democratici cattolici. Il suo obiettivo non era quello di dare inizio ad uno scontro, ma piuttosto dare voce al popolo e fare giustizia. Il 18 gennaio 1919 crea il Partito Popolare Italiano con l’appello “A Tutti Gli Uomini Liberi E Forti” senza che ci fosse alcun riferimento religioso da parte dei fondatori.
Nel 1924 però, Sturzo si trova costretto a lasciare l’Italia, a causa delle numerose minacce da parte dei fascisti, e andò in esilio a Londra. Nonostante il pericolo, egli decise comunque di prendere posizione anche lì per combattere la dittatura nazista e il pericoloso impatto che può avere sull’Europa. Ebbe la forza di reagire nonostante fosse stato obbligato a lasciare tutto ciò che aveva e andarsene, anche per questo ancora oggi, rappresenta un esempio sia per gli adulti che per i giovani che combattono, con spirito di servizio, per migliorare sempre di più il mondo in cui viviamo.
All’inizio della Seconda Guerra mondiale, Sturzo si mostra sostenitore di Roosevelt e cerca in ogni modo di convincere la Santa Sede a prendere la sua stessa posizione. Nel 1940 fu costretto ad abbandonare Londra per andare nuovamente in esilio a New York dove fonda un’ulteriore associazione, simile a quella che aveva costituito in Italia, chiamata “American People and Freedom”. Dopo il referendum del 1946, con cui si costituì la Repubblica Italiana, Luigi tornò in Italia ed esultò alla scelta di uno stato democratico, tentando di rafforzarlo sempre di più. Finalmente ciò per cui aveva lottato per tutta la vita, si era realizzato. A lui non importava della gloria o del denaro, gli importava della sua terra e del popolo, perché come spesso diceva “I popoli sotto dittatura anelano alla libertà; se manca tale anelito, cessa il senso della personalità, il desiderio del progresso, il valore dell’iniziativa.”
Il 17 dicembre 1952 viene nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, per poi morire nel 1959 a Roma.
Il coraggio di quest’uomo e la sua intraprendenza caratterizzarono per quasi un secolo la storia della politica italiana. Ammiro molto la sua perseveranza nel seguire e combattere per ciò in cui credeva, senza fermarsi davanti a tutti gli ostacoli che dovette affrontare. Se oggi la società è riuscita ad evolversi bisogna dire grazie a quest’uomo e agli uomini come lui che hanno lottato per riuscire a garantire un futuro migliore.
“Le rivoluzioni sono figlie di idee e di sentimenti prima che di interessi.”
-Don Luigi Sturzo.
Valentina Sanfilippo