L’immigrazione: fenomeno più che mai attuale
Il fenomeno dell’immigrazione, nella storia dell’uomo, è antico. Fin dalla fine dell’ 800 flussi migratori si mosse ro dall’Italia verso l’Europa e l’America in cerca di lavoro. Oggi tale fenomeno è da ricondurre non solo alla povertà ma anche alle guerre, che affliggono tanti paesi: Siria, Afganistan e non per ultimo l’Ucraina. La tensione attuale tra Russia e Ucraina fa prevedere un flusso migratorio verso l’Europa di migliaia di persone. Quando si parla di immigrazione fare riferimento ai diritti umani è di fondamentale importanza. Essi si fondano sulla sacralità della persona umana e cioè nel principio di “Dignità dell’uomo”.
La Carta delle Nazioni Unite afferma: “La fede dei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana”. Successivamente negli anni ’70-’90 è stata riconosciuta una specificazione per speciali categorie di persone. In particolare, se si parla di immigrazione, è “speciali diritti e speciali condizioni”. Infatti, nel 1965 la Convenzione Internazionale ha dichiarato l’eliminazione di ogni discriminazione razziale, intolleranza fondata sulla religione(1981), contro la tortura e altri trattamenti crudeli, inumani e degradanti (1984).
Per attuare una inclusione solidale, tollerante, di giustizia, uguaglianza e rispetto della dignità umana dei migranti, dobbiamo eliminare i pregiudizi, l’ignoranza, la diffidenza e soprattutto la paura della diversità.
Un ruolo importante lo ricopre l’ONU che si occupa, tra l’altro, anche della promozione dei diritti umani, come Amnesty International, organizzazione non governativa indipendente, che riconosce i principi di solidarietà internazionale e la tutela degli ultimi. Anche le ONG (organizzazioni non governative) sono nate per tutelare i diritti umani e in particolare l’assistenza umanitaria e la solidarietà.
Grazie alle ONG si sono salvati tanti migranti nel Mediterraneo, che intraprendevano “il viaggio della speranza”; ma, purtroppo, è difficile contare le migliaia di vite che si sono spezzate durante queste traversate. E che dire di coloro che si salvano? Persone che hanno affrontato di tutto: km e Km a piedi nel deserto, torture nelle carceri libiche, ustioni provocate dal combustibile delle stive, dove vengono ammassati, e negli occhi si legge la tristezza e la disperazione per aver visto morire tanti compagni di viaggio. Gli immigrati vengono considerati “estranei”, discriminati, trattati come bestie, basti pensare come vengono trattati nei campi, il capolarato, e le condizioni di vita disumane in cui vivono.
In una società multietnica come la nostra dovremmo imparare ad accogliere questa gente che arriva nel nostro paese alla ricerca di una vita dignitosa, essere solidali. Così recitava un manifesto affisso a Berlino nel 1994 “Il tuo Cristo è ebreo, la tua macchina è giapponese, la tua pizza italiana, la tua democrazia greca, il tuo caffè brasiliano, la tua vacanza turca, i tuoi numeri arabi, il tuo alfabeto latino. Solo il tuo vicino è straniero.”
Elisabetta Inzerillo