LA SICILIA E IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Il cambiamento climatico è un tema molto attuale, che sta generando disagi in tutto il mondo, perché è la causa del peggioramento delle condizioni dell’ambiente, con ripercussioni significative nell’economia.
Ma vi siete mai chiesti che cosa sta subendo la nostra Sicilia a causa del cambiamento climatico?
Nel 2020 abbiamo vissuto 90 giorni di siccità assoluta e nel 2021 molti paesi della regione hanno toccato dai 46° ai 48° gradi causando incendi e la desertificazione di 80.000 ettari di bosco con gravi conseguenze per l’agricoltura, per l’economia della regione e per la salute delle persone.
Il 17 giugno viene festeggiata la giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità, per sensibilizzare gli Stati.
La Sicilia è una delle regioni italiane ad essere a rischio, non solo per colpa degli eventi atmosferici ma a causa anche dell’utilizzo delle monocolture, dell’uso di sostanze chimiche e del pascolo eccessivo. Per questo motivo è stato introdotto il Medalus: progetto che tiene sotto controllo le aree a rischio.
Ad oggi i comuni non seguono un piano unico per tutti, ma ognuno di essi cerca di muoversi nel modo più efficace, cercando di mettere in atto il proprio piano per restringere i danni: attraverso la raccolta differenziata, creando una mobilità più sostenibile e limitando la circolazione in alcune parti della città
Attuare un piano del genere è difficile e non tutti i comuni sanno gestirlo nel migliore dei modi.
La mobilità qui in Sicilia è arretrata. Le macchine emettono CO2 e altre serie di inquinanti, che causano danni all’ambiente, e lo scarso investimento, da parte dell’amministrazione pubblica nel settore dei trasporti, peggiora la situazione.
L’argomento suscita interesse non solo agli esperti ma anche agli studenti che scendono in piazza per protestare, tramite scioperi e manifestazioni, per far sentire la loro voce con l’intento di farsi ascoltare da chi è al di sopra di loro.
Con la speranza che qualcuno tenda la mano e li aiuti in questa lotta che riguarda tutti noi.
Natalia Rita Di Maggio