La scomparsa della posidonia
L’anno scorso, presso l’Hotel Palace di Mondello, si è tenuta una conferenza offerta dalla Coop e organizzata da Maria Prestigiacomo, assessore al Mare e alle Coste del Comune di Palermo, con la partecipazione di vari operatori attivi nella tutela del patrimonio ambientale siciliano.
Partecipando alla conferenza, mi sono appassionata molto al tema e ho continuato ad occuparmene anche in seguito. In effetti, l’argomento mi aveva colpito molto: nel mare esistono vere e proprie foreste di questa straordinaria pianta, la Posidonia oceanica, e la baia di Mondello ne ospita un enorme campo.
La posidonia è una pianta acquatica tipica del Mediterraneo, fornita di radici, foglie e fiori, benché sia spesso confusa con una semplice alga. Anche se occupa un’area intorno al 3% dell’intero bacino, la sua presenza è molto importante. Tale pianta fornisce infatti molti vantaggi: cattura le impurità che potrebbero essere nocive all’habitat delle altre specie, stabilisce un equilibrio nell’ambiente marino durante i cambiamenti delle stagioni ed è utilizzata, inoltre, per scopi farmaceutici.
Ma, al pari delle foreste terrestri, anche quelle marine rischiano di scomparire: la causa è ancora una volta l’azione dell’uomo, in quanto dal ’72 la baia di Mondello è costantemente sottoposta agli ancoraggi di centinaia di imbarcazioni, all’inquinamento e allo sradicamento da parte dei proprietari dei lidi. La scomparsa della pianta provoca notevoli ripercussioni sulle nostre spiagge, sulla pulizia del mare, sulla fauna. Durante la conferenza fummo informati che esisteva un progetto, sostenuto da Coop, per ripristinare le condizioni ambientali idonee allo sviluppo della posidonia, attraverso un’installazione biodegradabile, interamente ricavata dal mais.
Da allora mi sono spesso chiesta se il progetto è stato attuato e se ha raggiunto lo scopo. Cosa sarà successo dall’anno scorso fino ad oggi? La posidonia è ricomparsa?
Purtroppo, sul progetto non ho trovato informazioni recenti; del resto, la terribile pandemia che dalla scorsa primavera ci perseguita ha accentrato su di sé tutte le attenzioni. Tuttavia, una notizia incoraggiante viene dalla Francia, dove lo scorso 14 ottobre la Prefettura marittima ha vietato l’ancoraggio delle imbarcazioni di misura uguale o superiore a 24 metri lungo le coste mediterranee francesi, proprio per difendere la posidonia.
Evidentemente, il problema è avvertito in tutto il Mediterraneo.
E noi continueremo ad occuparcene; restate con noi!
Roberta Russo