La regina della Belle époque palermitana: Franca Florio
Donna Franca Florio si può definire la regina indiscussa dei salotti aristocratici della Palermo di fine ottocento e primo novecento. Dai suoi ritratti e non solo si distingue una donna di fascino e di notevole eleganza, tuttavia il ricordo che ha lasciato di sé non riguarda solo la bellezza e l’eleganza.
Nonostante abbia vissuto una vita tormentata, sia a causa dei tradimenti del marito Ignazio Florio che della perdita dei suoi adorati figli: Giovanna, Ignazio, chiamato baby boy, e Giacobina, ha lasciato un’impronta di sè che resterà indelebile nella storia di Palermo.
Amante dei ricevimenti, si attorniava di gente d’alto rango: nobili, regnanti, poeti tra cui Gabriele D’Annunzio assiduo frequentatore del salotto della “regina” che così la descrive: Bruna, dorata, aquilina e indolente. Un’essenza voluttuosa, volatile e penetrante…”. Per il Kaiser Guglielmo II era “La stella d’Italia”.
Ma lei non era solo la regina di Palermo per gli eventi mondani, anche per la sua dedizione agli umili e la vicinanza alle donne lavoratrici nelle fabbriche del marito, che dotò di asili, per far sì che potessero lavorare senza avere il pensiero ai propri figli.
Durante un soggiorno a Venezia, Franca e Ignazio, conobbero il pittore Boldini che rimase incantato dalla bellezza di Franca, fu così che Ignazio gli commissionò un dipinto della moglie. Su questo dipinto si è detto tanto, come ad esempio che Ignazio si infuriò quando lo vide perché troppo osé e che Franca lo aveva voluto così per vendicarsi dei tradimenti del marito.
Per la costruzione di “VIlla Igiea”, prima pensata come sanatorio e poi trasformato in albergo, furono chiamate le migliori maestranze del tempo: i Ducrot per i mobili, Ernesto Basile che disegnò lo stile floreale di diverse sale dando così all’albergo un’impronta liberty e De Maria Bergler che dipinse la famosa sala degli specchi. E Donna Franca amava spesso soggiornarvi, in un appartamento privato che lei stessa volle.
Anche la grande villa di Favignana, fatta costruire dal suocero, era meta di lunghi soggiorni che le servirono soprattutto per riprendersi dalla morte dei suoi figli.
Tuttavia Donna Franca Florio la ricordiamo anche per la sua vicinanza al fratello del marito, amante di automobili e fondatore della gara più prestigiosa del mondo: La Targa Florio. Appoggiava e coadiuvava il cognato negli eventi riguardanti la gara, a cui parteciparono prestigiosi piloti del mondo automobilistico, ed era sempre presente nelle tribune, ammirata dal pubblico per la sua eterea bellezza e invidiata da tutte le donne.
Famosi i suoi gioielli creati per lei da Cartier e Lalique come la famosa collana di perle, ne contava 365, che metteva in imbarazzo persino la Regina. I suoi vestiti erano commissionati al sarto parigino Worth, e lei sveglieva stoffe, colori e modelli.
Nonostante il crollo economico, iniziato nei primi anni ‘20, continuò a condurre una vita agiata: casinò, feste, viaggi, vestiti e gioielli costosi, perché in ogni luogo era molto conosciuta e tutti le facevano credito. Per questo motivo veniva spesso rimproverata dal marito che la accusava di spendere troppi soldi, incurante della grave crisi economica che stavano attraversando. “ La stella d’Italia”, come la definì il Kaiser Guglielmo II, morì nel 1950 a casa della figlia Igiea a Vecchiano.
Elisabetta Inzerillo