La produzione materiali in PET
Al giorno d’oggi, quanto spesso ci sentiamo dire quanto sia importante la raccolta differenziata per limitare l’inquinamento globale? Proprio per questo, da circa una ventina d’anni, la percentuale di rifiuti riciclati in Italia è aumentata notevolmente e ogni giorno nascono nuove iniziative per salvare il pianeta.
La plastica è un materiale sintetico e riciclabile, ma non tutti sono a conoscenza dell’esistenza di altri materiali sintetici che possono essere simili. Questo porta a riciclare la totalità dei materiali considerandoli plastica.
Benché la plastica riciclata venga comunque riutilizzata, il mix che si crea tra i vari materiali porta alla nascita di prodotti di basso valore e meno resistenti.
Uno dei materiali sintetici più conosciuti è di certo il Pet (Polietilene Tereftalato), diffuso negli anni ‘70 e utilizzato più frequentemente per la produzione di bottiglie per bevande, a causa della sua leggerezza, della sua impermeabilità e della sua trasparenza. Si tratta di un materiale al 100% riciclabile e rimodellabile, che può essere riutilizzato per creare altre bottiglie per bevande, ma anche fibre sintetiche per capi di abbigliamento o per creare imbottiture.
Purtroppo, però, come ogni altro tipo di plastica, anche il Pet per essere prodotto causa inquinamento e diminuisce le riserve di risorse non rinnovabili come il petrolio. Proprio per evitare l’esaurimento di tali risorse e l’emissione di tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera, che andrebbe a peggiorare il fenomeno del riscaldamento globale, è importante riciclarlo, trasformarlo e riutilizzarlo.
Una tra le aziende più conosciute per l’imbottigliamento in PET, la Sipa s.p.a., ha però trovato un modo per riuscire a ridurre le emissioni di CO2 dell’80% limitando la produzione all’utilizzo di un solo macchinario che tratta solo PET al 100% riciclato. Questo macchinario ha la capacità con un unico procedimento di trasformare il PET riciclato in PET pronto al nuovo utilizzo.
Fortunatamente negli ultimi anni, per favorire il riciclaggio selettivo, è stato istituito un consorzio volontario “Coripet” che si occupa dello smaltimento esclusivamente di bottiglie in PET e della loro nuova vita. Io personalmente sono venuta a conoscenza di questa iniziativa quando ho avuto l’occasione di vedere uno dei loro macchinari, in cui andavano inserite le bottiglie, all’ingresso di Leroy Merlin, che ho scoperto essere una tra le prime aziende ad aver aderito alla loro mission “bottle to bottle”.
Dal mio punto di vista sarebbero necessarie molte più iniziative di questo tipo e soprattutto molte più informazioni a riguardo.
Valentina Sanfilippo