La povertà, piaga antica e sempre attuale
La povertà è considerata ancora oggi uno dei problemi più gravi che affliggono il pianeta. Essa è determinata da diversi elementi: ambiente, violazione dei diritti umani fondamentali, dipendenza e sfruttamento, cattiva distribuzione delle risorse. Diverse ricerche in materia testimoniano che intere comunità sono costrette a vivere con meno di 1,90 dollari al giorno pro capite, il che significa che non possono procurarsi cibo, acqua, medicine e tutto ciò che serve per la normale sopravvivenza.
Al giorno d’oggi la povertà si estende a “macchia di leopardo”, nello specifico ne sono coinvolti paesi dell’ Africa subsahariana, dell’ Asia meridionale e orientale, della zona del Pacifico, ma anche l’ America Latina e i Caraibi; questo significa che quasi 430 milioni di persone vivono in condizioni pessime.
Una domanda che sicuramente ci poniamo è come risolvere questo problema, anche perché le soluzioni esistono: potremmo fare veramente tanto, ma servirebbe la collaborazione dell’intero mondo per ridurre l’inquinamento che genera catastrofi climatiche e carestie, per rinnovare le tecniche di produzione agricola introducendo sistemi di agricoltura sostenibile, ridurre gli sprechi, ridistribuire le risorse.
Due associazioni che si occupano di questo problema ormai da decenni sono Unicef e Save the Children, le quali nello scorso maggio hanno riscontrato 117 milioni di bambini a rischio per povertà. Sempre secondo questi dati, 10 milioni di bambini non potranno frequentare la scuola nel prossimo futuro e 80 milioni non potranno ricevere i vaccini essenziali. Si tratta di numeri veramente alti, destinati purtroppo a crescere, se non si cambierà strategia e non ci si impegnerà su questo fronte.
di Sofia Cerrito