La scuola ai tempi del Covid
Il 14 settembre è stata una data molto importante per milioni di studenti italiani che sono ritornati a scuola, in presenza, dopo mesi di lockdown e lezioni in videoconferenza.
Poter tornare a scuola e rivedere finalmente i nostri compagni e gli insegnanti, con cui condividere nuovamente la nostra quotidianità, è stato, per noi giovani, come rinascere. È stata una sensazione che abbiamo provato tutti noi studenti, dai più piccoli, che negli asili hanno riscoperto il piacere di giocare insieme, fino a noi più grandi, che con gioia abbiamo ritrovato la socialità perduta.
È proprio vero che si apprezza qualcosa soltanto quando si è perduto! Non avremmo mai immaginato che la scuola fosse così importante per noi: infatti non è soltanto il luogo in cui si apprende, dove possiamo ampliare le nostre conoscenze, ma rappresenta anche la nostra dimensione sociale. È a scuola che impariamo a porci in relazione con gli altri e proprio i rapporti interpersonali che si creano durante gli anni scolastici ci fanno crescere, formano la nostra personalità e plasmano quelle persone che saremo in futuro. È proprio per questo che era fondamentale ripartire in presenza con quella grinta che contraddistingue noi giovani.
Ci siamo dovuti adattare, però, a nuove norme comportamentali, non tutte facili da seguire, dettate dalla minaccia del terribile Covid-19. Non è semplice stare quattro o cinque ore in un ambiente chiuso, indossando la mascherina, stando distanziati l’uno dall’altro e ricordandosi di igienizzare regolarmente le mani.
Purtroppo i contagi sono aumentati in maniera esponenziale e, nonostante gli sforzi di tutti i Dirigenti Scolastici per gestire le varie criticità, in Sicilia si è deciso di adottare nuovamente la Didattica a Distanza negli Istituti Superiori.
Eppure ce l’avevamo messa tutta per continuare le lezioni in presenza, perché per noi adolescenti il rapporto con il prossimo è importantissimo per la formazione del nostro carattere!
Ma il Coronavirus è ancora in agguato e, per il bene di tutta la collettività, abbiamo ricominciato a studiare da casa e a guardare i nostri compagni e i professori attraverso uno schermo e una griglia che non permettono di distinguere le espressioni dei volti. Continuiamo a impegnarci, a lavorare, a coltivare la nostra curiosità, ma mancano gli sguardi complici dei compagni e quelli di incoraggiamento degli insegnanti, la pacca sulla spalla del compagno/amico, l’incontro coi ragazzi delle altre classi … Sono certo però che prima o poi torneremo alla “normalità” e potremo goderci la scuola coi suoi spazi dove potremo incontrare compagni in carne ed ossa con cui dialogare, condividere le nostre esperienze, crescere insieme.
Auguro quindi a tutti un buon anno scolastico, che possa essere, nonostante tutto, sereno e proficuo!
Simone Bellomare