La lunga storia della comunicazione: dal telegrafo all’era dell’informatica
Prima del telegrafo, l’unico mezzo di comunicazione era il lento invio fisico di messaggi, lettere o comunicazioni, al quale occorrevano diverse ore di trasporto o di navigazione. Il telegrafo, inventato da Samuel Morse nel 1837, funzionante grazie a due apparecchi dotati di corrente elettrica situati a grandi distanze, fu una vera e propria rivoluzione del sistema comunicativo.
Un comune cittadino per inviare un telegramma poteva recarsi all’ufficio postale e pagare una somma corrispondente al numero di parole scritte; il messaggio arrivava al domicilio del destinatario, anche entro poche ore dalla spedizione. All’inizio del Novecento si poteva iniziare a parlare quindi di informazione globale, dal momento che il globo era ricoperto da una grande rete di cavi telegrafici che mettevano in comunicazione tutti i continenti.
Nel XIX secolo scienziati e inventori proposero un nuovo strumento di comunicazione, più veloce e potente del telegrafo: il telefono, in grado di “trasportare” la voce umana ad elevate distanze. Inventato nel 1871 da Antonio Meucci e in seguito perfezionato da Alexander Graham Bell, all’inizio era un mezzo di comunicazione per pochi privilegiati, come i banchieri. Dopo la Prima guerra mondiale il telefono cominciò a diffondersi sempre più, entrando nelle case dei semplici cittadini.
Nella seconda metà del XIX secolo si svilupparono anche i mezzi di trasporto come l’automobile, i treni, la bicicletta e con il Cubismo e il Futurismo anche l’arte ebbe la propria innovazione. Con l’Esposizione Universale di Parigi nel 1889 il cinema cominciò ad avere la sua importanza, infatti tra il 1900 e il 1913 divenne un grande “medium di massa”. Il primo apparecchio cinematografico fu inventato dai fratelli Auguste e Louis Lumière. Essi riuscirono a sviluppare in poco tempo un sistema per la ricreazione di immagini in movimento. I primi film erano soltanto sequenze di immagini senza suoni, ma grazie allo sviluppo tecnologico presto arrivarono nelle sale anche lo schermo panoramico e la pellicola digitale.
Durante gli anni Venti la radio accelerò la transizione in “società di massa”. Guglielmo Marconi prima della fine del XIX sec. riuscì a trasmettere messaggi senza l’utilizzo di cavi elettrici. Nel 1920 iniziarono le prime trasmissioni radio negli USA e negli anni seguenti si diffusero in tutto il mondo. Nacquero così le emittenti radiofoniche, il cui ascolto divenne una fonte di divertimento e un hobby, e la radio entrò quindi a far parte dei mass media.
All’inizio del Novecento nacque la televisione, inventata da John Logie Baird nel 1925. Dopo una lunga serie di sperimentazioni, la televisione venne messa a disposizione del pubblico e in poco tempo la visione di programmi televisivi entrò a far parte della quotidianità di tutti. Oggi la televisione è uno strumento accessibile a tutti in diverse forme (attraverso il web, il digitale terrestre o il satellite).Dopo la nascita della televisione molti pensarono che ci sarebbe stato un declino della radio; al contrario, mantenne un ruolo di grande importanza nei sistemi di comunicazione.
Con lo sviluppo della società anche la tecnologia crebbe in modo notevole, grazie soprattutto all’evoluzione del computer. All’inizio esso sembrava uno strumento riservato a pochi, ma poi, con lo sviluppo di nuovi software e microprocessori e con la veloce espansione della rete, si trasformò in una macchina accessibile a tutti.
Se nell’Età Moderna la stampa era lo strumento di comunicazione più usato, adesso il medium per eccellenza del XXI sec. è rappresentato dal computer.
Il computer è infatti uno strumento utilizzato da tutti: scrittori, scienziati, artisti e ovviamente… anche da noi giornalisti!
Con la nuova “Era dell’informatica” l’accesso a Internet è diventato veloce e si può effettuare da qualsiasi dispositivo elettronico.
Come sappiamo, Internet ha travolto il mondo della comunicazione in modo positivo, in quanto ci permette infatti di mettere in relazione facilmente persone provenienti da diverse parti del mondo, ma anche di trovare informazioni modo rapido. Bisogna anche stare attenti però ai rischi che la rete può offrire, così da utilizzare in modo efficace e responsabile questa preziosa risorsa.
Maria Vittoria Girgenti e Simone Bellomare