LA FESTA DEL PAPA’, FRA TRADIZIONE E CAMBIAMENTI
La Festa del papà, ricorrenza nata per celebrare i padri e il loro ruolo nella famiglia e più in generale nelle società, ha origini americane; in America cade nella terza domenica del mese di giugno, mentre in Italia si festeggia il 19 marzo. Perché questa data? Perché nel calendario cristiano in questo giorno si ricorda il padre di Gesù Cristo, San Giuseppe.
Questa ricorrenza viene festeggiata in molti paesi. In Russia, ad esempio, è il 23 Febbraio, quando i padri vengono ricordati come difensori della patria; in Corea del Sud non è presente la festa del singolo genitore, ma l’8 maggio vengono festeggiati i genitori nell’integrità del loro ruolo; in Germania si festeggia il giorno dell’Ascensione, l’ultimo episodio della presenza terrena di Gesù, secondo le due narrazioni dell’evangelista Luca, 40 giorni dopo la Pasqua: la festa si chiama Männertag o Herrentag, “giorno degli uomini”, e la tradizione prevede che i papà possano scatenarsi e divertirsi a bordo di alcuni carri trainati dai buoi.
Tante sono le tradizioni culinarie nelle varie culture. In Italia, per esempio, in occasione della festa, si preparano svariate pietanze tipiche: a Napoli si mangiano le zeppole di San Giuseppe, a Roma si preparano i bignè di San Giuseppe, in Toscana e in Umbria si preparano frittelle di riso cotto nel latte e aromatizzato con spezie e liquore; in Sicilia invece si mangiano le zeppole di riso o le sfince di San Giuseppe.
Ma come sono i padri del nuovo millennio?
Essere padri, così come essere madri, è sempre stato, a detta degli adulti, il mestiere più difficile del mondo, ma essere figlio talvolta non è tanto più facile.
Di sicuro al giorno d’oggi ci sono padri molto diversi rispetto alle generazioni precedenti e figli altrettanto diversi.
I padri di oggi, nella maggior parte dei casi, vorrebbero far rispettare le regole, ma allo stesso tempo hanno paura di rompere la relazione con i propri figli, non li vogliono educare severamente come sono stati educati loro. Cercano di essere presenti, pur rispettando il bisogno sempre crescente di autonomia dei figli.
Oggi un padre è disposto ad ascoltare e a discutere col proprio figlio: così si spiegano le regole e si valorizza l’importanza del dialogo in famiglia. Il padre corregge il figlio se sbaglia, nel pieno rispetto dei valori della democrazia e dell’uguaglianza.
Ci sono padri che danno premi o punizioni, specialmente in funzione del rendimento scolastico o del rispetto degli orari, cercando di mantenere l’equilibrio fra famiglia in senso stretto e famiglia sociale, il che non è sempre facile. Ma ci riescono tutti?
Alcuni magari sì, quelli che davvero si sanno mettere in discussione e che si evolvono ogni volta che serve per rivestire un ruolo davvero importante nel migliore dei modi.
Un papà è il primo supereroe per un bambino e dovrebbe restare per sempre qualcuno che sta dalla parte del figlio, su cui poter contare in qualunque situazione.
Buona Festa del papà!
di Riccardo Di Salvo