Il muro che unisce
Nel corso della storia i muri hanno sempre rappresentato distanza e divisione.
Nel 2015, però, è apparso per la prima volta a Mashad, in Iran, il “Muro della Gentilezza”.
Si dice che tutto sia partito dall’idea di un signore che avrebbe piantato dei chiodi su un muro, posizionando degli attaccapanni accompagnati da un biglietto su cui c’era scritto: “Se non ne hai bisogno lascialo! Se ti serve prendilo!”
In poche ore sarebbero comparsi, appesi agli attaccapanni, maglioni, sciarpe, cappotti e ogni tipo di abbigliamento che poteva essere utile ai più bisognosi per ripararsi dal freddo. L’idea si diffuse rapidamente in tante città dell’Iran, ma anche in Pakistan e poi in Cina, in Giordania, ed è giunta pure in Svezia e in altri paesi europei tra cui l’Italia.
Oggi questa iniziativa è più attiva che mai, negli attaccapanni si può trovare di tutto: sciarpe, guanti, cappelli, felpe, giubbini, ombrelli, tutti a disposizione di chi ha necessita. Addirittura presso i muri di alcune città sono comparsi dei frigoriferi dove si può lasciare del cibo.
In Italia, a Trento, il Muro della Gentilezza, sul modello di quello svedese di Uppsala, è diventato un’installazione artistica che, oltre a svolgere una funzione sociale, abbellisce anche la città. Altri Muri si trovano a Firenze, al Parco della Misericordia, e in Campania, nel Beneventano, dove è gestito dalla Caritas. A Bologna, presso il Muro, creato dalle maestre di un vicino asilo nido allo scopo di aiutare i bambini in difficoltà, vengono lasciati anche giocattoli o libri. L’ultimo allestito è a Milano, in via Luigi Nono, ed è gestito dall’associazione Tempio del Futuro Perduto, molto attiva nel sociale.
Nella nostra calorosa Palermo il muro era nato nel 2016, in via Celso, purtroppo però non è durato a lungo, perché non controllato e non curato da nessuno.
La stessa cosa è successa a Roma dove il muro era diventato una vera e propria discarica! Un vero peccato! Perché, come dimostrato in molti paesi, si tratta di una bellissima iniziativa che, se ben gestita e controllata, può portare solo del bene.
A Parma si era verificata una situazione analoga: il Muro era stato eliminato in seguito a un’ordinanza municipale, ma è ricomparso a poche settimane di distanza in un’altra zona della città.
A Catania, in corso Sicilia, assieme agli attaccapanni sono stati appesi degli scaffali con libri: un modo, per i senzatetto, di trovare uno svago e un passatempo.
Ci auguriamo che queste iniziative benefiche aumentino sempre più in modo da creare una fitta rete di solidarietà in tutto il mondo.
D’altronde, il bene genera bene e ogni gesto di bontà che facciamo verso il nostro prossimo più bisognoso può migliorare la vita di tante persone!
Simone Bellomare