I mezzi pubblici in Giappone
Nell’articolo precedente abbiamo affrontato il tema del mondo del lavoro in Giappone, oggi vedremo in che modo i lavoratori e gli studenti giapponesi raggiungono i loro uffici e le loro scuole.
Ai giapponesi non piace l’uso dell’automobile, ritenuta molto inquinante. Inoltre, nelle grandi metropoli come Tokyo e Osaka, sono presenti numerosi semafori e incroci che causano quotidianamente ingorghi e notevoli rallentamenti del traffico veicolare.
I mezzi più efficienti utilizzati in Giappone sono il treno e la metropolitana: circa 18 milioni di persone, cioè il 40% dei viaggiatori giornalieri, utilizzano il trasporto su strada ferrata (“Treni giapponesi: una breve introduzione”, in www.watabi.it). In tutto il territorio nipponico sono presenti più di 200 compagnie ferroviarie e ogni giorno circolano circa 26.000 treni, il 70% dei quali appartiene alla compagnia ferroviaria di bandiera “JR” (Japan Railways).
Rispetto all’Italia i mezzi pubblici hanno un costo molto elevato: a Osaka, ad esempio, i biglietti della metropolitana variano da 180¥ (€ 1,30) a 380¥ (€ 2,70), mentre un biglietto del treno della compagnia “Kintetsu Railway”, che collega le città di Nara, Kyoto, Nagoya, Osaka, Ise-Shima, Ime e Yoshino, può costare dai 160¥ (€ 1,00) ai 2.000¥ (€ 15,00), prezzi, come detto prima, un po’ eccessivi, anche se viene offerto un servizio eccellente per quanto riguarda la pulizia e il rispetto degli orari di partenze e arrivi. I treni, infatti, passano ogni 5 o 10 minuti e i rari ritardi sono al massimo di 5’.
Solitamente quasi tutti i passeggeri, me compreso, hanno la “IC card”, una tessera di abbonamento per il trasporto su treno. Tale tessera è una carta prepagata che non solo permette di prendere il treno e di oltrepassare i tornelli delle stazioni fuori abbonamento, pagando la differenza con i soldi precaricati, ma che consente anche di fare pagamenti nei negozi e nei ristoranti.
Ciò avviene per un motivo ben preciso: poiché molte stazioni sono affollate, in alcune si è pensato di sfruttare economicamente la presenza di numerose persone e così sono sorti negozi vari, anche di brand di lusso, pasticcerie, caffetterie, sale da tè, ristoranti, supermercati in cui si possono trovare prodotti di alta qualità e market aperti h 24 – こんびに (konbini) – con merce a prezzi molto competitivi. L’iniziativa ha avuto successo e ormai molti giapponesi amano trascorrere il tempo libero all’interno delle stazioni, dedicandosi allo shopping.
In base al servizio offerto, i treni locali vengono distinti in diverse categorie riconoscibili dal colore del display:
- Local: sono dei treni simili a quelli della metropolitana, hanno meno posti a sedere, si fermano in tutte le stazioni e sono in assoluto i più lenti;
- Sub semi express: saltano qualche stazione anche se il servizio offerto è simile a quello dei “local”;
- Express: offrono un servizio più veloce dei sub semi express, fermandosi in un minor numero di stazioni;
- Rapid Express: si fermano solo nelle stazioni principali;
- Limited Express: offrono lo stesso servizio dei Rapid Express, ma i treni presentano moltissime comodità: poltrone reclinabili, cabine per fumatori, toilette, distributori automatici e, per chi è disposto ad aggiungere 610¥ (cioè € 4,30) al costo del biglietto, sono disponibili anche poltrone business nella carrozza “premium”.
Molto diffusi sono anche i treni ad alta velocità, chiamati dalla popolazione locale しんかんせん(Shinkansen) e conosciuti da noi italiani come i “Treni proiettile”. La prima linea “Tōkaidō Shinkansen” è stata inaugurata il 1º Ottobre 1964 subito dopo l’inizio delle Olimpiadi di Tokyo.
Questi treni supersonici, di proprietà della compagnia ferroviaria nazionale “JR” e prodotti dalla “Hitachi”, sono circa 800 e collegano le principali città giapponesi con la capitale, percorrendo una strada ferrata senza curve e senza stazioni che ne potrebbero rallentare la corsa. Attualmente il treno più veloce di tutta la flotta è il “Nozomi 700” che presenta un design futuristico, ha una frequenza di 10 minuti e collega Tokyo con Osaka e Kyoto in 2 ore e 20 minuti, raggiungendo la velocità di 300 Km/h su una strada ferrata di 515,4 Km.
È bene precisare che in Giappone c’è una “etiquette” da rispettare a bordo dei mezzi di trasporto pubblico: non è considerata buona educazione parlare con un tono di voce alto; è vietato utilizzare il telefono, se non in alcune apposite aree presenti nei limited express e nello Shinkansen; non è corretto sporcare o lasciare rifiuti all’interno dei vagoni e non bisogna occupare spazio eccessivo con borse e zainetti o allungare le gambe nei corridoi; infine è assolutamente vietato sedersi nei “Priority seats”, i posti riservati agli invalidi e alle donne in gravidanza. Inoltre, durante le ore di punta, alcune carrozze vengono riservate alle sole donne.
Grazie al servizio eccellente offerto dai treni, i Giapponesi non sentono la necessità di utilizzare gli aerei per i collegamenti interni e infatti sono poche le compagnie aeree low-Cost che volano nei cieli nipponici. Le compagnie preferite sono quelle di bandiera, la “Japan Airlines” e “ANA” (All Nippon Airlines), che, per i voli nazionali, utilizzano i velivoli della Airbus e della Boeing che di solito sono impiegati nei voli intercontinentali. Il viaggio in aereo è considerato un lusso, perché i tempi dei viaggi aerei sono più o meno simili a quelli dei percorsi in treno, ma quest’ultimo risulta economicamente più conveniente grazie ai numerosi sconti offerti dalle compagnie ferroviarie. Nonostante ciò, i voli sono la soluzione più comoda per raggiungere alcune isole più lontane, come Okinawa, e luoghi, come Hokkaido, dove la rete ferroviaria non è così capillare come nel resto del Paese.
In Giappone vi è anche un efficiente ed economico servizio di pullman diurni e notturni che consente all’utenza di risparmiare qualche yen, anche se la durata del viaggio è piuttosto lunga, e permette di raggiungere i posti non serviti dal treno e dagli altri mezzi di trasporto.
Il biglietto degli autobus urbani, che deve essere acquistato direttamente a bordo del mezzo, inserendo i soldi in un’apposita macchinetta posta a lato del conducente, è molto più caro di quello del treno che, anche per questo motivo, è il mezzo di trasporto preferito dai Giapponesi.
Infine funziona molto bene anche il servizio dei taxi che, però, sono un po’ costosi e poco convenienti, quando si è da soli: le tariffe si aggirano intorno ai 640-710 ¥ per il primo km (circa € 5,00) per poi aumentare di 90 yen (€ 0,60) ogni 200 metri. Tuttavia l’uso del taxi può risultare conveniente se si è in gruppo oppure la sera, quando gli altri mezzi di trasporto non sono attivi, anche se si deve pagare il supplemento per il servizio notturno.
Spero che in futuro i mezzi pubblici italiani divengano efficienti come quelli giapponesi in modo da spingere i cittadini a non utilizzare le numerose automobili private, favorendo così la diminuzione dell’inquinamento atmosferico e la tutela dell’ambiente.
di Alessio Bruno アレッシオ ブルノ