BORGHI SICILIANI PIU' BELLI D'ITALIA

I BORGHI SICILIANI PIU’ BELLI D’ITALIA

CULTURA-MUSICA-SPETTACOLO

I borghi sono dei centri abitati di media grandezza e importanza, con un’economia principalmente commerciale e una periferia di tipo agricolo. A volte, con la parola borgo, si intende una parte della città che si trova al di fuori di quelle che erano le mura che circondavano una città.

Ogni anno alcuni borghi italiani si sfidano fra di loro per l’elezione del “Borgo dei Borghi”.

Per chi non lo sapesse già Borgo dei Borghi è un programma televisivo che viene trasmesso in onda su Rai tre e condotto da Camila Raznovich, lo scopo di questo programma è quello di far conoscere ai vari telespettatori quali sono i borghi più belli d’Italia. Per tre anni consecutivi, la Sicilia, terra di storie, miti e leggende, si è accaparrata il primo posto.

Nel 2014 troviamo in prima posizione GANGI, provincia di PALERMO, con le sue casette affastellate le une sulle altre, fra le strette stradine e i vicoletti medievali all’interno di una cinta muraria cinquecentesca, in una Sicilia agricola dal profumo genuino, nel cuore delle Madonie. Il cacio cavallo e il pecorino sono i prodotti tipici per eccellenza.

La storia di Gangi è colma di antiche fondazioni e varie dominazioni della Sicilia che risalgono dall’epoca normanna. Il borgo è stato spesso identificato con la leggendaria città cretese di Engyon.

Dopo la distruzione del paese che avvenne nell’anno 1299, a causa di Federico III durante la guerra dei Vespri, Gangi fu ricostruita sul monte Marrone. Fu poi compresa nei possedimenti della contea di Geraci. Nel 1195 la Sicilia era sotto il dominio di Enrico VI di Svevia e dal XIII secolo la contea di Geraci fu sotto la dominazione dei Ventimiglia. Nel 1625 un uomo della famiglia Graffeo Maniaci, acquistò dai Ventimiglia il territorio di Gangi diventandone il principe nel 1629 Grazie alla concessione di Filippo IV di Spagna, il titolo rimase alla famiglia Graffeo fino al 1652.

Ecco alcuni dei monumenti che sarebbe bene visitare a Gangi: la Chiesa Madre di Gangi; la Torre dei Ventimiglia; la Chiesa di San Paolo nel centro di Gangi.

Il 2015 è stato l’anno di MONTALBANO ELICONA, provincia di MESSINA.  Qui, su un piccolo promontorio, si può ammirare il paesino che si estende verso la cima. Un magnifico esempio di architettura medievale fra i Monti Nebrodi e le Isole Eolie, una fortezza con cinta murarie designate da torri con, all’interno, una cappella reale bizantina. Ogni stagione è perfetta per soggiornare in questo piccolo borgo, ove formaggi e salumi sono all’ordine del giorno, accompagnati dalle “fave a maccu”.

Si pensa che le origini di Montalbano Elicona risalgono al periodo in cui i Saraceni governavano la Sicilia, il nome Montalbano deriva dall’arabo “Al Blank”, (luogo eccellente), oppure da Mons Albus, a causa delle alture innevate.

Elicona deriva dal greco “Helikon” il nome che aveva l’altura su cui venne fondato il nucleo di Montalbano.

La presenza turca nell’Italia meridionale fece preoccupare il papa che chiese l’intervento dei Normanni.  La Sicilia venne conquistata da Ruggero d’Altavilla e Montalbano ebbe una notevole crescita. Quando il trono passò al figlio Ruggero vi fu in Sicilia una maggiore tolleranza religiosa, ma alla sua morte, si scatenò un forte malcontento nei confronti dei musulmani. Ecco perché a Montalbano è possibile trovare cùbburi: casotti dove i perseguitati per motivi religiosi si rifugiavano. La dinastia normanna é termina quando il regno è passato ad Enrico VI e poi al figlio Federico II di Svevia. Federico limitò le ingiustizie e gli abusi nei confronti del popolo e migliorò lo sviluppo dell’agricoltura.

Federico si trovò in contrasto con la Santa Sede e i nobili, motivo per il quale il borgo si divise in sostenitori e oppositori degli Svevi.

Federico riuscì a vincere questa lotta ma quando morì il Papa chiese nuovamente aiuto contro Manfredi, questa volta agli Angioni che sconfissero lo svevo. La Sicilia fu poi contesa tra Angioini e Aragonesi. Quando Il trono di Sicilia passò alla famiglia d’Aragona, per Montalbano fu un periodo di massimo splendore.

Alcuni dei monumenti: la Basilica Santa Maria Assunta e San Nicola; il Castello di Montalbano Elicona; la chiesa di Santa Caterina; i megaliti di Argimusco.

SAMBUCA DI SICILIA, in provincia di AGRIGENTO, si è aggiudicata  il primo posto dell’edizione del 2016.

La cittadella, fondata da un emiro arabo, Al-Zabut, racchiude ancora la sua matrice islamica all’interno del “quartiere arabo”: verso nord un castello protetto da muraglie merlate; verso sud, un casale adiacente si snoda nel quartiere. Il cuore arabo è un insieme disordinato di elementi irregolari, del tutto casuale ma comunque affascinante, costituito da vicoli stretti, piazze e piazzette.

Tra gli arabi giunti in Sicilia, vi fu anche l’Emiro Al-Zabut.

Esso si vantò per le sue capacità militari.

È per questo e che si procurò l’appellativo di Al-Chabut, “lo splendido” .

Tra le sue proprietà vi è anche un Castello, fatto costruire da lui, che costituisce il nucleo di fondazione di Sambuca di Sicilia.

Sambuca venne abitata da popolazione di origine araba fino al 1225 circa , fin quando in uno scontro con Federico II, gli arabi che si ribellarono, furono sconfitti.

Tutt’oggi le tracce arabe in questo paese non mancano ed è possibile visitare meravigliosi monumenti come: la Chiesa del Rosario; la chiesa di Maria SS. dell’Udienza (Chiesa del Carmine); la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria; la chiesa Madre (La Matrice);  il palazzo Beccadelli; il palazzo Panitteri; ed anche la pinacoteca “Istituzione Gianbecchina”; il teatro l’Idea;  l’area Archeologica di Monte Adranone; il bosco della Resinata ed il Lago Arancio.

Nel 2018 sul podio dei borghi più belli troviamo PETRALIA SOPRANA in provincia di PALERMO.
Girovagare fra i vicoletti di questo borgo medievale, con visibili tratti d’epoca romana, è entusiasmante e dà la sensazione di fare un salto indietro nel tempo. Dall’incantevole vista di piazza Duomo si ammira la zona di Gangi, volgendo lo sguardo, la cittadella mira verso Palermo. Tra gli sfiziosissimi prodotti tipici troviamo formaggi, insaccati e il vino. Immancabili i dolci tradizionali legati alle festività, accompagnati da ricette antiche tipiche delle Madonie.

In ogni caso le prelibatezze e la magnificenza della cultura siciliana si possono notare in moltissimi altri angoli di essa. Le tradizioni, il calore della gente e la tranquillità della natura, accompagnano la permanenza in quest’isola.

Durante il Medioevo molti popoli si susseguirono nel territorio.

Petralia Soprana fu fondata però dopo la conquista dei Normanni nel 1062 circa e nel 1258 divenne parte del patrimonio dei Ventimiglia; passò poi alla contea di Collesano, dei Cardona, dei Moncada e degli Alvarez di Toledo, fino all’abolizione della feudalità nel 1817 circa.

Monumenti possibili da visitare: Piazza Quattro Cannoli; il Convento dei Frati Minori Riformati; la Chiesa di San Teodoro; la Chiesa di Loreto; la Chiesa del SS. Salvatore.

Federica Marchese

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