FEBBRAIO COLORATISSIMO
Finalmente dopo un lungo periodo grigio caratterizzato dalla pandemia di Covid-19 e dall’isolamento, l’Italia ritorna a colorarsi con maschere, coriandoli e stelle filanti: infatti dal 24 febbraio al 1° marzo, e a Milano, dove si segue il rito ambrosiano, dal 3 al 5 marzo, si torna a festeggiare il Carnevale!
Questa festa ha origini molto lontane: deriva, infatti, dalle feste dionisiache greche e dai Saturnali dell’antica Roma. Durante tali feste vi era un rovesciamento dell’ordine gerarchico, era lecito dedicarsi al gioco e allo scherzo e mascherarsi, rendendosi irriconoscibili. In questo modo veniva rappresentato un rinnovamento simbolico dopo il quale ritornavano il rigore e l’ordine costituito. Nel Medioevo queste tradizioni vennero rielaborate secondo la visione cristiana e il carnevale passò ad indicare i giorni di festa che precedono la Quaresima, il periodo di penitenza e di astinenza in preparazione della Pasqua. Secondo alcuni filologi, infatti, il termine “carnevale” deriverebbe dal latino “carnem levare” (“eliminare la carne”), “poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di carnevale (il martedì grasso) prima del periodo di astinenza e digiuno dettato dalla Quaresima durante la quale poi a nessuno era concesso di mangiare carne!” (“Carnevale: le origini della festa più matta dell’anno” in www.focusjunior.it).
Nel XV secolo, secondo quanto racconta Mariachiara Giorda, docente di scienze storico-religiose all’Università La Sapienza di Roma, “papa Paolo II, rampollo di una nobile famiglia veneziana, amante della cultura e della buona cucina, volle indire solennemente il Carnevale nella città di Roma […]. Da allora maschere, musiche e balli divennero definitivamente le cifre del nostro Carnevale» (A.CHIARA, “Carnevale. Le radici religiose di maschere e trasgressioni”, in www.famigliacristiana.it) e questa festa si è definitivamente integrata con il messaggio cristiano, come ha sottolineato, già dagli anni ’70, il papa emerito Benedetto XVI il quale ha ravvisato nel Carnevale il “tempo di una serena autoironia che dice allegramente la verità che può essere molto strettamente congiunta con quella del predicatore della penitenza” (“La gioia del carnevale spiegata da Joseph Ratzinger”, in www.famigliacristiana.it).
Dal XV secolo, dunque, il Carnevale è diventato una festa cara a grandi e piccini che, per una settimana, possono indossare i panni dei loro personaggi preferiti, dipingere tutte le strade delle città con le loro maschere multicolori e i coriandoli variopinti e assaporare le numerose varietà di dolci tipici di questo periodo come le chiacchiere (conosciute con nomi diversi nelle varie regioni italiane), le frittelle, le castagnole, la cicerchiata e i cuddureddi, frolle farcite con fichi e frutta secca e poi glassate, tipiche della provincia di Palermo e Agrigento.
I festeggiamenti cominciano la nona domenica prima di quella pasquale e culminano nel periodo che va dal cosiddetto “giovedì grasso” fino al “martedì grasso”, il martedì che precede il “mercoledì delle ceneri” che segna l’inizio della Quaresima. A Milano, però, il Carnevale non finisce il “martedì grasso”, ma continua sino al sabato successivo: secondo la tradizione, fu proprio sant’Ambrogio, il vescovo che diverrà patrono della città, a chiedere di posticipare l’inizio della Quaresima, perché, trovandosi fuori Milano, aveva bisogno di più tempo per rientrare e celebrare i riti penitenziali.
Ma come si festeggerà in Italia in quest’anno “post-Covid”?
A Venezia, il cui Carnevale è famoso in tutto il mondo, ci saranno tanti appuntamenti per adulti e bambini: dal 12 febbraio al 1° marzo vari artisti si esibiranno nelle piazze della città, piste di pattinaggio saranno create in luoghi storici e affascinanti come Campo San Polo e non si rinuncerà alla classica sfilata in maschera che si trasformerà in una serie di photobooth che potranno essere votati online per scegliere il travestimento più bello.
In Sicilia, le feste di Carnevale più note sono quelle di Acireale, Termini Imerese e Sciacca.
Ad Acireale purtroppo, a causa della pandemia, i festeggiamenti con le sfilate dei carri allegorici e infiorati sono stati rinviate al periodo tra il 21 aprile e il 1° maggio. A febbraio si terranno degli “eventi collaterali” come mostre di maschere e di bozzetti di carri o mostre fotografiche che illustreranno gli eventi carnevaleschi degli anni passati.
A Termini Imerese il Carnevale verrà celebrato nel periodo canonico dal 20 febbraio al 1° marzo, ma in versione social: i momenti più salienti della festa saranno infatti trasmessi sui canali Facebook e Youtube.
A Sciacca i festeggiamenti sono stati rinviati ad aprile e il programma è ancora in via di definizione: probabilmente si organizzeranno esibizioni di artisti nella villa comunale.
Nonostante i rinvii, gli impedimenti e le restrizioni dovute alla pandemia, il Carnevale rimane un’occasione per ridere e divertirsi: anche se potremo riunirci in pochi, anche se potremo vederci solo per mezzo dei social, indossiamo le nostre maschere, lanciamo coriandoli e stelle filanti, non rinunciamo alla magia dell’allegria! Coloriamo febbraio!
Alessio Bruno