Facciamo delle nostre imperfezioni i nostri pregi
Recentemente in Norvegia è stata proposta una legge che impone l’obbligo di dichiarare l’uso di filtri e applicazioni per modificare le immagini, pertanto influencer e celebrities non potranno più pubblicare le proprie foto ritoccate a meno che non affermino espressamente di aver apportato delle correzioni.
Perché la Norvegia ha preso questa decisione?
Sui social si vende la propria immagine che spesso non è naturale, ma migliorata a proprio piacimento. Questa distorsione della realtà crea modelli che tutti vorrebbero imitare, ma che in effetti sono irraggiungibili, poiché rappresentano immagini di perfezione assoluta che nel mondo reale non esistono. Il problema è proprio qui: come ha sottolineato il ministro norvegese dell’Infanzia e della Famiglia Kjell Ingolf Ropstad, “gli standard di bellezza diffusi dalla pubblicità” e dai social contribuiscono “alla bassa autostima, soprattutto tra i più giovani” (“Norvegia, influencer obbligati per legge a segnalare il fotoritocco”, in www.tg24.sky.it). Ciò potrebbe portare all’aumento di disturbi alimentari e di casi di dismorfofobia (la paura ossessiva di diventare brutti e deformi) oppure a un uso massiccio della chirurgia plastica e correttiva.
Secondo me, il filtro e le applicazioni che aiutano a migliorare l’aspetto fisico nelle foto danneggiano sia chi li usa sia chi ne vede i risultati.
Chi li usa non potrà più farne a meno, avrà sempre un difetto da coprire, un brufolo da non far vedere, un’imperfezione da correggere e si vedrà sempre come una persona fisicamente imperfetta.
Chi vede i risultati del fotoritocco avrà sempre una bassa autostima, perché si confronterà con standard di bellezza irreali.
I social spesso mostrano una felicità e una perfezione che non esistono, poiché sono una vetrina in cui devono essere “esposti” gli aspetti migliori di una persona, anche se ciò che viene presentato non corrisponde alla realtà. Per questo motivo chi segue i social media può diventare una persona insicura.
D’altronde tutti, nessuno escluso, abbiamo delle imperfezioni nel nostro fisico: può essere un naso troppo importante o la pancia sporgente oppure gli addominali poco scolpiti o anche gli occhi, i capelli o la pelle che non rispondono ai canoni estetici più diffusi. È per questo che dovremmo iniziare a normalizzare l’imperfezione, smettendo di deriderla e di nasconderla.
Celebrità come Demi Lovato, Selena Gomez e Camila Cabello hanno postato immagini non ritoccate del loro corpo, proprio perché sanno che molte donne e tante ragazzine vorrebbero essere come loro.
Questo gesto le ha rese ancora più belle e non perché hanno eliminato i loro difetti, ma anzi perché, mostrandosi con le loro imperfezioni, hanno spostato l’attenzione sull’accettazione e sull’amore di sé, sentimenti importantissimi per difendere i più giovani dai disturbi mentali legati alle insicurezze riguardanti l’aspetto fisico.
Per esempio, Demi Lovato ha sofferto di disturbi alimentari; oggi li ha superati e, fiera, mostra le sue smagliature come un simbolo di vittoria e non come un grave difetto da celare.
Forse, se cominciassimo ad accettare le nostre imperfezioni, queste non sarebbero più viste come tali da nessuno, anzi potrebbero diventare i nostri punti di forza che ci rendono unici. Infatti, già parecchi anni fa, la celebre attrice Anna Magnani diceva al suo truccatore: “Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. C’ho messo una vita a farmele!”
E allora facciamo delle nostre imperfezioni i nostri pregi, non deve servire una legge per farci distaccare dai canoni estetici tradizionali, perché “essere belli” significa essere persone piacevoli, in armonia con sé stesse, in grado di comunicare e di farsi apprezzare non solo per l’aspetto fisico, ma anche, e soprattutto, per ciò che di buono si fa nel corso della vita.
Dalyla Maione
One thought on “Facciamo delle nostre imperfezioni i nostri pregi”
Ottima riflessione