Ennio Morricone: la musica nel cuore
Ennio Morricone è stato un grandissimo compositore musicale, direttore d’orchestra ed un arrangiatore.
Il padre era un trombettista e lui fin da piccolo si appassionò alla musica e decise di studiarla al Conservatorio di Santa Cecilia dove si diplomò.
Negli anni ’60 iniziò a scrivere musiche per film, soprattutto Western, e a lavorare per la casa discografica RCA italiana come arrangiatore di musica leggera per orchestre e anche arrangiamenti di canzoni che poi divennero molto famose, per citarne alcune: Pinne fucile ed occhiali, Guarda come dondolo per Edoardo Vianello; Abbronzatissima e Sapore di sale per Gino Paoli e Se telefonando per Mina…
Nel 1961, diresse l’orchestra del Giugno della Canzone Napoletana ed era tra i più giovani maestri.
Dal 1964 al 1980, Ennio, entrò a far parte di un gruppo di compositori, il cui scopo era quello di ricercare nuovi metodi musicali per quanto riguarda l’improvvisazione libera, che si chiamava Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza.
Diventò molto famoso anche nel cinema di Hollywood, componendo per film di registi americani come Brian De Palma e Quentin Tarantino.
Ha ricevuto due premi Oscar alla carriera per le sue meravigliose composizioni e in occasione dell’ultimo riconoscimento così ha voluto ringraziare:
«Voglio ringraziare l’Accademia per questo onore che mi ha fatto dandomi questo ambito premio, però voglio ringraziare anche tutti quelli che hanno voluto questo premio per me fortemente, e hanno sentito profondamente di concedermelo. Veramente; voglio ringraziare anche i miei registi, i registi che mi hanno chiamato con la loro fiducia, a scrivere musica nei loro film, veramente non sarei qui se non per loro. Il mio pensiero va anche a tutti gli artisti che hanno meritato questo premio e che non lo hanno avuto. Io gli auguro di averlo in un prossimo vicino futuro. Credo che questo premio sia per me, non un punto di arrivo ma un punto di partenza per migliorarmi al servizio del cinema e al servizio anche della mia personale estetica sulla musica applicata. Dedico questo Oscar a mia moglie Maria che mi ama moltissimo […] e io la amo alla stessa maniera e questo premio è anche per lei».
Oltre agli Oscar, ha ricevuto anche diversi Grammy Awards, Golden Globe, BAFTA, David di Donatello, Nastri d’argento, European Film Awards, un Leone d’oro e un Polar Music Prize.
Morricone si è sempre battuto per la mancanza di attività musicali e di strumenti, all’interno degli istituti scolastici, sostenendo che la musica è un’arte che e come tale deve essere presente anche nelle scuole superiori.
Ennio, visse la seconda guerra mondiale e confessò che, anche se non erano poverissimi, tutta la sua famiglia sentì il peso di essere in guerra, soprattutto riguardo il cibo.
In un libro intervista con Morricone, di Giuseppe Tornatore, il compositore ha ricordato un pranzo con Pasolini e Fellini, in cui si scambiarono idee per un film:«L’incipit si svolgeva in un’epoca indefinita, in una città popolata da gente onesta, buona, che crede negli ideali e che non ha un capo, vive in una specie di anarchia costruita sulla bontà e la correttezza di ciascuno verso gli altri. Un giorno un uomo, forse più intelligente degli altri, sostiene che questa falsa pace è alimentata dalla musica, che entra dentro i sentimenti delle persone e sviluppa reazioni imprevedibili, drammatiche, gioiose, positive e negative, reazioni a causa delle quali la città sta perdendo la sua tranquillità. La soluzione è proibire la musica. Tutti sono d’accordo, l’idea è sua, gli altri la accettano, perciò diventa un capo, quasi senza volerlo. Dopodiché si comincia a non modulare la voce, si parla senza l’alto e il basso delle nostre corde vocali. Pian piano le costrizioni aumentano e il capo intanto sta diventando un dittatore…».
Per Morricone la musica era libertà e bisognava «andare avanti alla ricerca di tutto, tutto ciò che è possibile e a volte impossibile. Quel pensiero e quel desiderio di osare non devono morire».
Con la sua recente scomparsa abbiamo perso uno dei più illustri compositori, direttori d’orchestra e soprattutto un uomo che, nonostante la sua fama mondiale, è rimasto sempre umile.
Miriam Luisa Ben Cheikh