1 e 2 rivoluzione industriale

Dalla Prima rivoluzione industriale all’Industria 4.0 (parte prima)

ECONOMIA

Nella seconda metà del 1700 ebbe luogo in Inghilterra la Prima rivoluzione industriale.

Ma perché proprio in Inghilterra?

La Prima rivoluzione industriale avvenne in questa terra per due motivi principali: l’Inghilterra aveva a disposizione capitale e lavoro a sufficienza.

Il capitale era disponibile grazie alle risorse accumulate in seguito all’economia e alla politica mercantile avviata già dai tempi dei Tudor, mentre la disponibilità di lavoro era dovuta alla privatizzazione dei terreni in seguito al fenomeno delle enclosures (recinzioni delle terre comuni), motivo per il quale alcuni contadini restavano in campagna lavorando come braccianti per grandi proprietari terrieri, mentre altri si recavano in città alla ricerca di occupazione. In più l’Inghilterra durante il periodo della Prima rivoluzione industriale aveva a disposizione materie prime come ferro, lana, cotone, carbonio e molto altro.

Il primo settore ad essere coinvolto fu quello tessile.

Ma non tutto fu perfetto, come potrebbe sembrare. Questo perché a causa delle nuove tecnologie di produzione, si formarono dei centri industriali che mandarono in crisi la produzione artigianale.

Ma dove nascono le prime industrie? Le prime industrie nascono accanto ai corsi d’acqua che venivano sfruttati per usare il motore idraulico. Artigiani e contadini si trasferirono in città alla ricerca di lavoro per ottenere un salario e garantire la sopravvivenza per se stessi e le loro famiglie. Di questa situazione però i datori di lavoro se ne approfittarono retribuendo gli operai con salari molto bassi e obbligandoli ad orari di lavoro pesanti. Come se non bastasse si preferiva il lavoro delle donne e dei bambini perché pagato ancora meno di quello degli uomini adulti. Le condizioni di salute e di sicurezza ai tempi erano pessime e spesso si finiva per ammalarsi o ferirsi anche gravemente. Naturalmente tutto questo causò una ribellione dei lavoratori che avvenne nell’anno 1779 e fu la prima manifestazione operaia. Questo fenomeno fu definito luddismo, dal nome di Ned Ludd, un operaio, che si ribellò rompendo con un calcio una macchina filatrice.

Dopo la Prima rivoluzione industriale avvenuta in Inghilterra, come già detto in precedenza, vi fu una seconda rivoluzione industriale che avvenne nel 1800 e si diffuse in tutta Europa. A differenza della Prima rivoluzione industriale, in cui i materiali utilizzati erano principalmente carbonio e acqua, per i motori a vapore, nel corso della Seconda rivoluzione le materie prime più utilizzate furono acciaio, petrolio ed energia elettrica. In questo periodo vi fu l’invenzione della lampadina che cambiò radicalmente la vita delle persone. Nacquero inoltre compagnie per la ricerca e lo sfruttamento dei pozzi petroliferi. Durante la Seconda rivoluzione industriale si ebbe il bisogno di diminuire le distanze fra i vari paesi, per agevolare le esportazioni, e furono create delle reti ferroviarie che sostituirono i carri e altri mezzi. Oltre ai treni nacquero anche le prime case automobilistiche e , naturalmente, non furono migliorati solo i trasporti via terra ma anche quelli via mare e i trasporti via aerea .E non ci fermiamo qui, durante la Seconda rivoluzione fu scoperto un nuovo tipo di comunicazione, quella telefonica, nacque la cinematografia e fu scoperta la radioattività. Anche nell’ambito medico si ebbero importanti scoperte e invenzioni: furono scoperti i batteri del colera, fu inventata l’aspirina e, con lei, alcuni disinfettanti.

Le rivoluzioni avvantaggiarono i paesi più sviluppati che potevano sfruttare i macchinari più tecnologici per la produzione, mentre i paesi meno sviluppati dovevano contare di più sulla manodopera. Lo sviluppo delle industrie causò la sovrapproduzione e di conseguenza la disoccupazione. Altra conseguenza della sovrapproduzione fu la competizione, tra Stati, per la ricerca di nuovi mercati. Per cercare di risolvere la concorrenza del mercato americano, l’Europa portò avanti il proibizionismo imponendo dazi per i prodotti esteri e incoraggiando la vendita dei prodotti locali. In poco tempo la competizione tra stati si trasformò in politica imperialistica.

Federica Marchese

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