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CHI LA FA L’ASPETTI… FELICE PESCE D’APRILE!

ALMANACCO

Il primo di aprile si avvicina, portando con sé il Pesce d’aprile, il giorno degli scherzi! In molti Paesi del mondo, in questa data, gli scherzi, più o meno pesanti, sono i protagonisti indiscussi.

Ma nonostante si tratti di un’usanza nota, non vi è certezza circa le sue origini e ne esistono diverse versioni. Gli scherzi possono essere di varia natura, ma, naturalmente, lo scopo principale è quello di prendere un po’ in giro le povere ‘vittime’. Le origini di questa usanza sono incerte e ci sono diverse teorie a riguardo; alcuni storici ipotizzano che il Pesce d’Aprile risalga al 1582, quando la Francia passò dal calendario Giuliano a quello Gregoriano.

Precedentemente, il Capodanno cadeva tra il 25 marzo e il 1° aprile. Non tutti però si abituarono immediatamente alla modifica: coloro che tardarono ad abituarsi, continuando a festeggiarlo tra fine di marzo e aprile, divennero il bersaglio di scherzi e burle. Questi scherzi includevano l’attaccare dei pesci di carta sulla schiena, a simboleggiare una persona presa facilmente all’amo, “agganciabile” e credulona. Ancora oggi, il 1° aprile, in Francia si usa attaccare pesci di carta sulla schiena. In Italia l’usanza arrivò nella seconda metà dell’Ottocento. La prima città a seguire la tradizione francese fu Genova. Un’altra ipotesi fa riferimento al fatto che spesso in primavera sui fondali marini c’erano pochissimi pesci;  i pescatori, tornando in porto a mani vuote, venivano presi in giro dai compaesani. Quindi l’espressione “pesce d’aprile” sarebbe la presa in giro per un fallimento o un insuccesso.

Ma c’è chi rintraccia l’origine della festa in un episodio risalente addirittura al tempo di Cleopatra: pare infatti che Antonio, volendo ingannare la regina d’Egitto circa le sue capacità di pescatore, durante un concorso fece attaccare di nascosto al suo amo un pesce enorme. La regina lo venne a sapere e fece scambiare il vero pesce con un pesce finto.

Quale che sia l’origine, occhio: dalla scuola alla famiglia, dalla TV al web nessuno è immune dal Pesce d’aprile!

di Karola Vullo

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