Cannistru o scherzetto?
I primi di novembre i palermitani, secondo una tradizione con radici antichissime, festeggiano una ricorrenza molto cara sia agli adulti sia ai bambini: la “Festa dei Morti”
In questa occasione i bimbi ricevono in dono dei regali che diventano il simbolo di un legame affettivo con chi, pur non essendoci più, continua a vegliare su di loro, ottenendo in cambio il ricco cannistru, un cesto pieno di dolci tipici come la frutta di martorana e la “pupa di zucchero”.
Nonostante questa festa sia molto amata, da qualche anno alla tradizione siciliana si è affiancata, e talvolta è subentrata, la festa di Halloween, un evento diffuso dalla cultura americana, ma che in realtà ha origini europee.
Secondo la leggenda, la notte del 31 ottobre i morti possono riavvicinarsi al mondo, entrando in contatto con i vivi. I simboli di questa festa sono oggetti e figure molto spaventose, come streghe, lupi mannari e pipistrelli, che si aggirano per le strade nella notte illuminata solamente dalla luna piena.
Durante questa notte, di solito, i bimbi e, talvolta, anche i grandi, girano per le case e bussano alle porte, pronunciando la tipica frase: “dolcetto o scherzetto?”, per ricevere caramelle e altre leccornie.
Si potrebbe pensare che la festa dei Morti e Halloween siano due feste simili. In realtà ci sono molte differenze fra le due ricorrenze: innanzitutto il sentimento con cui vengono vissute.
La Festa dei Morti “è una ricorrenza dal sapore dolce”, come sottolinea la giornalista Caterina Damiano (C. DAMIANO. “Viventi? No, solo siciliani: la vera festa dei morti è il 2 novembre”, in www.balarm.it) e come si capisce dal bel racconto di Andrea Camilleri “Il giorno che i morti persero la strada di casa”.
È un’occasione per mantenere un contatto fra i vivi e i defunti che, secondo la tradizione, tornano non per farci paura, ma per stare con noi e per scherzare con i bambini, nascondendo i regali negli angoli più segreti della casa. Per gli adulti è bello trasmettere questa tradizione ai loro figli: far credere che le persone care tornino da noi, anche solo per un momento, per portarci quel dono che desideravamo da tempo.
Ad Halloween, invece, si dà sfogo a fantasie più macabre e la festa ha assunto sempre più aspetti consumistici.
Anche dal punto di vista culinario le differenze non mancano.
I dolci tipici dei morti sono innumerevoli: frutti di martorana, pupi di zucchero, biscotti tradizionali e tanto altro.
Ad Halloween la zucca regna sovrana ed è considerata il simbolo di questa festa. Viene svuotata del suo contenuto e intagliata per creare una faccia dall’aspetto minaccioso. Con la sua polpa si preparano cheesecakes, biscotti, cupcakes e frittelle.
Entrambe sono comunque feste dedicate ai defunti.
Alcune persone particolarmente legate alla propria cultura, però, ritengono che le loro radici debbano essere rispettate e non confuse con quelle di altri Paesi.
Altre, invece, sono più aperte al mondo e accolgono le usanze esportate grazie alla globalizzazione, ritenendole un arricchimento culturale del proprio Paese.
Ad ogni modo, tutte e due le feste hanno dimostrato di poter convivere tranquillamente in una città come Palermo: moderna e aperta all’altro, anche se radicata nelle sue tradizioni.
Simone Bellomare