“Boomer”: il suo significato oggi
Benvenuto o benvenuta!
Buona lettura!
Ciao a te! Oggi volevo chiederti se tu avessi mai sentito la parola: “boomer”, credo che almeno una volta tutti l’abbiamo sentita dire, eppure non tutti sanno cosa significhi. Io sono qui per cercare di spiegare quello che c’è da sapere su questo argomento ed il mio pensiero a riguardo.
Il termine “boomer” o “baby boomer” è nato negli Stati Uniti tra il 1946 ed il 1964 durante il “baby boom” o “boom economico”, ovvero un periodo di benessere economico e demografico, in cui ci sono state molte nascite. Veniva detto spesso dai giovani per indicare le persone nate in quegli anni o per indicare chi si comporta in modo “fuori moda”. Tra gli anni ‘90/2000, il termine, si è diffuso anche in Italia, e ancora adesso è presente nel linguaggio giovanile.
Il suo utilizzo oggi è simile a quello del passato, viene usato, fondamentalmente, in modo sarcastico, talvolta anche dispregiativo, generalmente verso persone più o meno anziane che, ad esempio, non hanno “confidenza” con la tecnologia.
A questo termine si lega un tema importantissimo, un problema che riguarda in prima persona ogni giovane: la “guerra” generazionale. È un conflitto tra ragazzi e anziani, in cui ognuno ha visioni diverse del mondo, per esempio: i primi sono più progressisti (aperti all’avanzamento in vari campi), mentre i secondi sono più tradizionalisti (legati al passato e chiusi al cambiamento).
La nuova generazione viene frequentemente criticata da quella vecchia che ha un’idea dei giovani distorta e semplificata.
La generazione più anziana tende spesso a fare dei confronti tra il passato e il presente, esaltando le proprie “vecchie e buone” abitudini rispetto alle innovazioni giudicate, quasi sempre, male.
Non tutti gli anziani sono dei boomer, ma purtroppo, la maggior parte della popolazione mondiale lo è.
di Lorenzo Micale