27 gennaio, la Giornata della Memoria
Oggi è la giornata della memoria, quanto vorrei ricordare un mondo diverso, un passato diverso.
Vorrei ricordare un Capo di Stato che amava il suo popolo e le diversità.
Vorrei ricordare un Capo di Stato che prese delle iniziative innovative per una bella crescita culturale del proprio Stato, come, ad esempio, creare dei campi di apprendimento, dove tutte le persone potevano portare la loro cultura e trasmetterla agli altri.
Vorrei ricordare associazioni che si adoperavano per far integrare le persone disabili nella società.
Vorrei ricordare un Capo di Stato che voleva far arrivare a tutti gli altri Paesi le sue iniziative e i suoi giusti ideali.
Vorrei ricordare il buon metodo di insegnamento che si usava nelle scuole, tutti erano liberi di poter esprimere il loro pensiero e gli insegnanti non avevano l’obbligo di modellare la mente degli studenti.
Vorrei ricordare tutte le stelle gialle indossate per moda del momento…
Ma sappiamo bene che tutto questo è frutto della mia immaginazione e che le stelle gialle non erano indossate per moda, e che il passato è ben diverso.
Sappiamo bene che era difficile esprimere il proprio pensiero a scuola.
Che si era tutto, tranne che liberi.
Che la diversità era considerata come qualcosa di innaturale, che non poteva andare.
Che gli uomini erano divisi in razze, ma solo una era definita la razza pura.
Che i campi non erano certo di apprendimento, ma rieducativi. Rieducativi per cosa esattamente? Dei campi per soffrire, per essere disumanamente studiati, maltrattati e uccisi.
Quei campi dove perdevi il nome e diventavi un numero, un numero inciso sulla pelle.
E io vorrei tanto raccontare un’altra storia, ma non posso, non posso negare il passato.
Abbiamo testimonianze, documenti, fatti che fanno venire la pelle d’oca e i brividi per la crudeltà che si è messa in atto in passato.
La pelle d’oca, i brividi e tutte quelle sensazioni che sentiamo attraverso il nostro corpo possono e devono essere conseguenza di fatti belli, di azioni che ti fanno commuovere dalla gioia e non dal dispiacere.
La Giornata della Memoria è un giorno importante, sembra scontato anche dirlo.
Ma sapete cosa non è scontato? Che la Giornata della Memoria sia presente dentro noi stessi, dentro la nostra quotidianità, sempre.
Perché nel 2021, dopo tutta la storia che abbiamo alle spalle, non possiamo permetterci di rinunciare ai giusti valori.
Dalla storia bisogna sempre imparare e cercare di non fare gli stessi errori, sia politicamente che civilmente.
Sono morte tante persone e tante altre hanno combattuto per la libertà, e noi? Noi che siamo il “DOPO”, cosa dovremmo fare?
Non dobbiamo tornare indietro, mai, perché per tutte le conquiste che abbiamo realizzato fino ad oggi si è versato molto sangue, anche e soprattutto innocente.
E il minimo che possiamo fare è non tornare indietro.
Abbiamo tutti gli strumenti per riconoscere l’eventuale ritorno del passato, ma soprattutto abbiamo le forze per evitare che accada.
Il 27 Gennaio ricordiamo bambini, donne, uomini… ricordiamo esseri umani innocenti, che hanno perso la vita per degli ideali sbagliati.
Ma ricordiamoli sempre e combattiamo l’ignoranza in loro nome.
Non è sbagliato avere ideali diversi, è sbagliato avere degli ideali che portano ad annullare gli altri per emergere, ritenendosi superiori.
In passato l’uomo è stato semplicemente homo e ha perso il senso dell’essere umano. E come puoi essere uomo, se non sei un ESSERE UMANO?
Forse, anzi ne sono certa, il 27 gennaio dobbiamo ricordare di ESSERE UMANI, non lo dobbiamo dimenticare mai.
Il 27 gennaio dobbiamo ricordare che ritenere “inferiori” o “superiori” le differenze di genere, di etnia, di religione, di provenienza e qualsiasi altra differenza non porta mai a nulla di buono.
Quindi, approfittiamo del 27 gennaio per ricordare, ma usiamo tutti gli altri giorni per non dimenticare.
Martina Sessa