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I giovani riscoprono il valore della scuola: una testimonianza

COVID-19, RIFLESSIONI

Sono un ragazzo siciliano di 18 anni, mi chiamo Fabrizio e vado in 5ª superiore nella scuola  Einaudi-Pareto.

Oggi la situazione da coronavirus è talmente critica che hanno chiuso le scuole superiori. Purtroppo io vengo da una situazione un po’ delicata.

Circa un mese e mezzo fa, esattamente il 2 settembre abbiamo avuto un caso di coronavirus in famiglia. Mia zia è risultata positiva. I suoi sintomi erano:  tosse, continuo mal di testa, e inappetenza, tutto accompagnato da una febbre continua. Quindi, per sicurezza e prevenzione, ho preferito non iniziare la scuola e fare il tampone. Qualche giorno dopo ha iniziato a stare male anche mia madre: stessi sintomi di mia zia. Per fortuna io non avevo niente, ma al primo tampone sono risultato positivo. Mi sentivo strano, triste e confuso. Mi spiegarono che ero stato contagiato, ma ero asintomatico, quindi non avevo sintomi, ma ero comunque positivo. Lo devo ammettere, è stato un periodo bruttissimo. Sarò sincero, spesso mi ritrovavo seduto sul divano a piangere.

Mi sentivo abbandonato, solo. Però devo ringraziare tanto i miei compagni, ma soprattutto i professori, che mi hanno permesso di partecipare in DAD per proseguire le mie lezioni. La scuola era un momento di distrazione per me, praticamente dimenticavo tutto, ma appena spegnevo il telefono mi crollava il mondo addosso.

È stato uno dei periodi più tristi della mia vita. Dopo diversi tamponi finalmente sono risultato negativo, insieme alla mia famiglia. Ero al settimo cielo! Davvero non so descrivere quello che ho provato in quel momento.

Non vedevo l’ora di tornare a scuola. Infatti una volta rientrato stavo quasi per mettermi a piangere. Sono contento anche se non é ancora tornato tutto alla “normalità”, il virus c’è ancora e, in questo momento, siamo in una situazione delicata. Purtroppo hanno chiuso di nuovo le scuole superiori e siamo tornati in DAD. Devo ammetterlo ho di nuovo paura.

Paura di nuove misure ancora più restrittive, ma soprattutto paura di un nuovo lockdown. Peró voglio essere positivo, e non positivo in quel senso, perché oggi la parola positivo mette un po’ di timore,  ma positivo d’animo e sperare che al più presto tutto finisca nel migliore dei modi. Conosco tanti miei coetanei che si trovano nella mia stessa situazione. A loro do un consiglio: crederci sempre!

È questo l’unico modo per andare avanti! Credere nelle proprie possibilità e soprattutto essere positivi d’animo. E ricordarsi che non siamo mai soli. Anche i professori stessi ci sono sempre per qualsiasi cosa!

Io l’ho imparato e sono contento di questo.

Fabrizio Lo Brano – VA Servizi Commerciali 

4 comments

  • Grazie Fabrizio per avere condiviso il tuo stato d’animo e la tua esperienza familiare.
    I. Mariolo

  • Che periodo brutto per questo ragazzo bravo. Tutte le cose negative sempre anche hanno un lato positivo. In questo caso almeno di apprezzare la scuola e i professori di nuovo. Da noi nel mondo moderno è divenuto troppo normale di andare a scuola. Invece nelle altre parte del mondo andare a scuola è uno privilegio. Questo privilegio scopriamo di nuovo adesso

  • Bravo Fabrizio! Questo è un momento in cui la vicinanza tra di noi si può fare sentire anche attraverso queste testimonianze

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