sostenibilità ambientale

Sostenibilità ambientale, cause e soluzioni: vantaggi della filiera corta (1 parte)

AMBIENTE

Si parla sempre più frequentemente di sostenibilità ambientale, di corretto sfruttamento delle risorse e di abbassamento delle emissioni di inquinanti.

Un’interazione responsabile con l’ambiente risulta fondamentale per continuare a produrre beni e servizi e, al tempo stesso, salvaguardare il Pianeta, rendendolo disponibile anche per le  generazioni future.

Nelle scienze ambientali ed economiche, con il termine “sostenibilità” si intende la condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.

Il concetto di sostenibilità fu introdotto nel corso della prima conferenza ONU sull’ambiente nel 1972, anche se soltanto nel 1987, con la pubblicazione del Rapporto Brundtland, venne definito con chiarezza l’obiettivo dello sviluppo sostenibile che, dopo la conferenza ONU su ambiente e sviluppo del 1992, è divenuto il nuovo esempio dello sviluppo stesso. Lo stesso concetto di sviluppo sostenibile è rifiutato da molti perché incompatibile alla crescita economica continua, che favorisce le emissioni di CO2.

I cambiamenti climatici sono ormai una realtà e stanno già provocando fenomeni di frequenza e intensità mai visti prima. Ognuno di noi può compiere delle piccole azioni concrete che ci aiutano a salvare il pianeta partendo dal quotidiano, ad esempio piantando alberi poiché essi assorbono anidride carbonica, responsabile dell’effetto serra e di conseguenza del riscaldamento globale.

Uno dei motivi per cui siamo arrivati a questo livello di gravità è la deforestazione selvaggia, messa in atto in varie parti del pianeta. Attuare una dinamica sostenibile è senz’altro una delle più importanti regole da adottare per salvare il pianeta. Il 60% delle emissioni di gas serra in Europa deriva dal traffico dei veicoli. Si consiglia quindi di muoversi in bici e di ridurre allo stretto indispensabile l’utilizzo di auto o optare eventualmente per veicoli elettrici o con i mezzi pubblici. Nelle città circolano molte automobili utilizzate da una o due persone, per cui il traffico diventa intenso, si alza il livello d’inquinamento, si consumano enormi quantità di energia non rinnovabile e diventa necessaria la costruzione di più strade e parcheggi, che danneggiano il tessuto urbano.

La riduzione dei consumi di energia è uno dei principali problemi della modernità, anche perché buona parte di questa energia viene ancora prodotta attraverso fonti non rinnovabili. Il primo passo per ridurre i consumi è evitare gli sprechi e adottare delle fonti di energie rinnovabili. Sempre più aziende, offrono servizi che oltre a permettere di scegliere a quale fonte di energia attingere monitorano i consumi. L’installazione di pannelli fotovoltaici  e mini generatori eolici per l’energia è un investimento intelligente, perché può renderci autonomi da un punto di vista sia energetico sia etico in quanto rispettoso dell’ambiente.

Un altro comportamento da adottare è quello di ridurre il consumo di carne poiché il 25-30% delle emissioni di gas serra viene emesso dalle produzioni alimentari e la maggior parte di questa percentuale è a sua volta legato alla produzione di carne bovina. Inoltre, gli allevamenti determinano un consumo di miliardi di litri d’acqua per il bestiame. Per iniziare ognuno di noi si può impegnare a ridurre gli sprechi alimentari. Per ridurre gli sprechi alimentari è opportuno acquistare cibi con breve scadenza e prodotti locali e di stagione, come i prodotti a km0.

Gli alimenti a Km zero, sono prodotti locali che vengono venduti nelle vicinanze del luogo di produzione. Acquistare alimenti a filiera corta è ormai abbastanza diffuso e apprezzato per diverse ragioni: freschezza, assenza di prodotti chimici e fertilizzanti che ne altererebbero il sapore, caratteristiche nutrizionali mantenute intatte grazie al breve spostamento.  I vantaggi derivanti dalla filiera corta sono notevoli e si evidenziano non solo nella riduzione di fattori legati ad inquinamento e riscaldamento globale, come l’emissione di anidride carbonica dovuta ai trasporti e l’impiego di imballaggi per la distribuzione, ma anche nella possibilità di acquistare prodotti locali, più freschi e di stagione,  che non hanno perso le proprietà nutrizionali a causa di lunghi viaggi. Sbalzi termici e lunghi depositi in luoghi non perfettamente idonei influenzano in maniera negativa la componente nutrizionale dei prodotti, soprattutto di quelli freschi come frutta e verdura. Durante lunghi spostamenti il mantenimento di temperature idonee, non è sempre garantito, e questo si ripercuote sulle caratteristiche nutrizionali specialmente sulle vitamine.

di Raffaella Salerno

 

Lascia un commento