I GIOVANI E LA CRISI ECONOMICA
Come ben sappiamo la disoccupazione giovanile in Italia non è una novità.
Sempre più giovani abbandonano l’Italia per cercare un futuro che nella nostra nazione non esiste e, se esiste, é ancora molto lontano.
La difficoltà di trovare un posto di lavoro non permette ai giovani di essere autosufficienti, obbligandoli a rimanere a casa con i genitori a lungo.
Spesso i giovani preferiscono emigrare lasciando la famiglia, amici e tradizioni alle proprie spalle.
Ma perché i giovani non trovano lavoro?
Politici e opinionisti sostengono che sia colpa della crisi economica, ma secondo la McKinsey & Company il problema nasce dal complicato rapporto che vi è tra il sistema scolastico e i reali bisogni del sistema produttivo italiano.
Ciò avrebbe tre cause di estrema importanza:
1) in Italia al momento di scegliere quale percorso scolastico intraprendere il fattore “occupazione futura” passa al II posto. Nel prendere questa importante decisione solo il 38% degli studenti, circa, conosce quali sono le proprie opportunità occupazionali;
2) carenza di abilità adeguate ai bisogni del sistema economico;
3) inadeguatezza rispetto ai canali di ricerca del lavoro.
I giovani infatti cercano lavoro tramite parenti e amici, i centri dell’impiego sono utili solamente nell’1% dei casi.
Dopo aver trovato le cause McKinsey & Company ha analizzato cosa bisognerebbe fare per migliorare la situazione e propone le seguenti strategie:
- offerta formativa adeguata alla domanda,
- informazione diffusa e trasparente,
- rivalutazione delle scuole tecniche e professionali,
- stretta collaborazione tra scuola e lavoro (con giovani e insegnanti in azienda e datori di lavoro nelle scuole),
- servizi di orientamento per gli studenti,
- efficacia dei canali di collocamento dei giovani sul mercato.
di Federica Marchese