Chi ha paura della stampa libera?
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere sottoposta ad autorizzazioni o censure”: così recita l’articolo 21 della Costituzione Italiana, che accoglie la sensibilità manifestata verso questa tematica già dagli intellettuali illuministi nel Settecento. Solo grazie a questa garanzia i popoli esercitano pienamente tutte le altre libertà, perché possono conoscere i fatti, confrontare le opinioni e quindi decidere con consapevolezza. Eppure, in molti paesi ancora oggi questo diritto non è garantito. In molti paesi il giornalismo viene bloccato ed ostacolato; ai giornalisti viene limitato l’accesso alle fonti, il controllo delle informazioni e i reportage sul campo, ma anche la libera espressione del pensiero, se questo è considerato in contrasto con le posizioni governative.
Ma il pericolo per la libertà di stampa può venire anche dagli sponsor, perché chi sostiene economicamente un giornale talvolta pretende di pilotare e selezionare le notizie.
Secondo l’ultimo rapporto di Reporters sans frontieres, agli ultimi posti per quanto riguarda la libertà di stampa ci sono l’Iran, l’Eritrea e, fanalino di coda, la Corea del Nord; in questi paesi i giornalisti corrono spesso il rischio di essere condannati per il loro lavoro e di finire in prigione. I paesi più virtuosi sono invece Norvegia, Danimarca e Svezia. L’Italia quest’anno occupa la 58^ posizione, in calo rispetto allo scorso anno.
Certamente, la stampa tradizionale affronta oggi nuove sfide, trovandosi a competere con i social media, come Facebook, Twitter e altri, e questo purtroppo ha portato alla diffusione di notizie poco controllabili e talora false, le famigerate fake news. In questo nuovo contesto, la libertà di stampa va dunque tutelata anche dando agli utenti gli strumenti per valutare la competenza e l’affidabilità di chi scrive. Sarebbe molto pericoloso fare di tutta l’erba un fascio e rinunciare ad informarsi per sfiducia o disinteresse, anzi, come cittadini dobbiamo valorizzare l’informazione di qualità e difendere la libertà di chi ci informa: come ha detto il presidente Mattarella, “la libertà di stampa, insieme alla libertà di essere informati, è il termometro della salute democratica di un Paese”.
Natalia Rita Di Maggio
One thought on “Chi ha paura della stampa libera?”
Brava. Articolo molto interessante.