I giovani e la disoccupazione
La disoccupazione giovanile in Italia è, ormai, una piaga sociale da tanti anni.
La forte recessione economica, registrata dal 2011, ha determinato un’impennata del tasso di disoccupazione tra i giovani, motivo per cui molti di essi hanno abbandonato il propio paese per andare all’estero in cerca di lavoro
L’Italia è tra i primi paesi in cui la percentuale di giovani inoccupati è altissima.
La pandemia, dovuta al Coronavirus , ha aggravato notevolmente la situazione perché molte aziende, grandi e piccole sono state costrette a chiudere durante il look down e non solo, di conseguenza l’offerta di occupazione ha subito un notevole calo.
Tuttavia, l’ultimo report dell’Istat del gennaio 2022 riporta una crescita di 700 mila unità rispetto al gennaio 2021, ma resta inferiore al periodo preCovid.
La crescita registrata riguarda uomini e donne tra i 25 e i 34 anni sia per dipendenti a termine che per autonomi.
Il tasso di disoccupazione a novembre è calato al 9,2 % con una riduzione di 0,4 punti che si è registrata a novembre 2020, ciò non toglie che la situazione in Italia resta grave.
Mentre il tasso dì inattività cala al 35% per la fascia tra i 25 e 34 anni, per quella tra i 15 e i 24 anni arriva al 28%.
Tra i motivi, dell’alto indice di disoccupazione, c’è anche quello della richiesta di personale specializzato che oggi è molto difficile da trovare.
Molte aziende specializzate in vari settori cercano personale, ma la richiesta non viene esaudita per mancanza di personale specializzato in un determinato settore.
Ciò è determinato da mancanza di stimoli tra i giovani, che non vedono un futuro davanti a loro e si sentono trascurati dalla società e dalle politiche messe in atto per risolvere questo grave problema .
Bisognerebbe investire di più sulla scuola per dare ai giovani più opportunità e attuare nuove politiche per aiutare i giovani inoccupati.
Aurora Fazzone