Disparità di genere, la strada è ancora lunga
Ciao, sono Angela, ho 16 anni e oggi sono qui per parlarvi di un argomento che, magari senza che ce ne accorgiamo, ci riguarda tutti, cioè gli stereotipi di genere. Essendo una ragazza, so di cosa si parla, so cosa si prova e non è molto piacevole.
La storia ci dice che da sempre le donne sono state sottomesse agli uomini, cui spettavano tutte le decisioni e che confinavano la donna ad un ruolo ben preciso: doveva lavare, stirare, pulire, cucinare, occuparsi dei figli.
Oggi fortunatamente non è più così, ma sotto certi aspetti c’è ancora molto da fare. C’è una cosa, ad esempio, che non riesco a capire: perché se siamo donne e lavoriamo il doppio di un uomo guadagniamo meno? Perché subiamo sempre noi violenze e molestie? Perché se ci trucchiamo per sentirci belle, ci consigliano di struccarci, perché “truccate siamo più brutte”, e se non ci trucchiamo ci si dice di farlo, così “diventiamo più carine”? Se mettiamo i pantaloni ci si dice di scoprirci un po’, se mettiamo le minigonne siamo delle poco di buono, se piangiamo dobbiamo ridere, se ridiamo siamo considerate frivole…
Tutto ciò significa che resiste ancora una certa mentalità, per cui la donna è sempre sottoposta al giudizio severo degli altri molto più degli uomini e questo è assolutamente inaccettabile: siamo diversi solo fisicamente, ma i sentimenti, l’intelligenza, l’essere umani (se lo siamo davvero…) sono uguali.
Facciamoci sentire!