“Binario 21”
E’ dal binario 21 della stazione di Milano che inizia il calvario della appena 13enne Liliana Segre, oggi senatrice a vita della Repubblica italiana. Della sua personale e scioccante esperienza nel campo di concentramento di Auschwitz se ne è parlato tanto e lei stessa l’ha resa, attraverso interviste e testimonianze dirette alle scolaresche di tante scuole, incredibilmente intensa e commovente.
Parlare della donna “ Liliana” non è facile, il suo carisma e la sua lucidità nel ricordare la drammatica esperienza vissuta lascia senza fiato, penetra in ogni parte del corpo e soprattutto nell’anima, una sensazione che difficilmente si può descrivere attraverso delle parole.
Abituata a vivere come una “principessa”, dopo la promulgazione delle leggi razziali in Italia diventa una rifugiata clandestina, senza mai separarsi dal suo amato padre, separazione che avverrà all’arrivo ad Auschwitz. Il coraggio , l’intelligenza e la sua audacia hanno fatto di lei la donna che tutti conosciamo. Nelle sue testimonianze una, in particolare, rimane impressa nella mente: “ il sapore della libertà ha il sapore di un’albicocca secca”, racconta che quando fu liberata le cadde addosso un’albicocca secca, la mangiò … aveva il sapore della libertà , di quella libertà che solo pochissimi ebrei erano riusciti ad assaporare, una libertà che ancora oggi “grida”.
Da quel giorno, racconta, non fu più la stessa. “ ero un animale ferito, una lupa affamata…dicevo anche parolacce”. Tuttavia la Liliana Segre di oggi, dopo anni e anni di silenzio, è una donna che porta con onore e signorilità i suoi novant’anni e un esempio per tutte le donne.
La memoria rende liberi, il titolo che Liliana ha scelto per il suo libro, è sicuramente una verità che non dobbiamo mai sottovalutare e che oggi, più che mai, è attuale: ricordare i drammi del passato per far sì che non accadano più, accogliere chi non ha più una patria, aiutare gli ultimi, difendere a tutti i costi la nostra libertà individuale e collettiva in mondo che ormai ci rende schiavi e ci controlla violando i dettami di tutti i trattati internazionali, della Dichiarazione universale dei diritti umani e non per ultimo della nostra Costituzione.
Grazie Liliana
Daniela Garofalo