Il Crowdfunding per la Sostenibilità
Il Crowdfunding, che in inglese significa “finanziamento collettivo”, è un evento diffusosi in Europa e in Italia dal 2005 circa e promuove ONLINE un progetto o un’idea sostenibile a scopo di lucro. Grazie ai social network, esso è diventato molto utile per gli imprenditori che tengono alla sostenibilità all’interno della propria azienda. Dal 2012 sono nate molte piattaforme di crowdfunding (stiamo parlando di 500 circa) tra cui: IndieGoGo, Eppela, StartUp…
Nel 2017, le imprese italiane hanno investito un miliardo e mezzo di euro in progetti di Corporate Social Responsibility (CSR) per: la riduzione dell’impatto ambientale, l’attenzione al territorio e alle comunità locali ecc.
Con il Green Deal (2020), l’UE ha definito una “missione”, ovvero quella di riuscire a creare una transizione energetica che potrà rendere l’economia sostenibile entro il 2050, quindi eliminare emanazioni inquinanti, da parte del settore energetico, dei trasporti e dell’edilizia. Ovviamente per riuscire in questa missione, ogni Stato avrà la possibilità di ricevere un pacchetto di fondi (all’Italia spettano 364 miliardi di euro).
Anche se la diminuzione dell’impatto ambientale sia diventata importante anche per le grandi imprese, questa necessità resta comunque influenzata dagli interessi economici e dall’urgenza di produrre profitti. Le società più piccole, invece, che vogliono far parte di questa economia sostenibile, incontrano difficoltà economiche per mancanza di capitale e finanziamenti, e quindi ricorrono spesso all’autofinanziamento.
Il 74% delle aziende italiane ha come programma, la riduzione delle emanazioni inquinanti; 110 imprese hanno firmato, dopo i mesi di lockdown, il manifesto “Uscire dalla pandemia con un nuovo Green Deal per l’Italia”, redatto per mettere in atto politiche sempre più sostenibili e affrontare le emergenze del futuro.
Il Crowdfunding, quindi, è diventato uno strumento importante per la produzione di cibo che non inquina nella sua lavorazione, tecnologie per ripulire gli oceani, serre che possono coltivare ortaggi praticamente dappertutto e uso di fonti di energie rinnovabili. L’Equity Crowdfunding, si è scoperto essere funzionale per le PMI (piccole-medie imprese), soprattutto nella fase di Start-up, perché permette ai soggetti interessati di avere il finanziamento, il controllo dell’approvazione del pubblico e poter entrare in contatto con persone che offrono consigli sui prodotti o servizi lanciati. Questa forma di finanziamento, con una raccolta fondi (iniziata nel 2017) di 30 milioni di euro per oltre 100 imprese finanziate, ha subito un’improvvisa accelerazione. Il Crowdfunding, in Italia, cresce con un tasso medio annuo del 200% e si stima che crescerà ancora.
La prima piattaforma italiana ad occuparsi dell’equity crowdfunding, è stata ECOMIL, che si basa su energia, ambiente e realtà locali, con la collaborazione di Partner come Banca Etica e Welfare Efficiency Piemonte.
In Italia, Banca Etica, selezionerà 15 progetti di crowdfunding e sostenibilità, che si possono trovare sul loro sito.
Nei Paesi Bassi, Greencrowd, si occupa di velocizzare la realizzazione di progetti di energia sostenibile. Essa si basa su un modello di business: ovvero una tassa del 3% sui fondi, quindi una tassa amministrativa fissa.
Negli USA, GreenUnite, si basa sul finanziamento di progetti eco-compatibili nel paese (informare sui temi green, riscaldamento globale, il giardinaggio biologico). Essa carica il 9% su tutti i contributi ricevuti (tra cui emissione delle carte di credito, spese amministrative).
In Australia invece, The Green Crowd, si occupa di arti all’interno della comunità e di tecnologia all’interno del “mondo verde”.
Ma chi garantisce la totale sicurezza sugli investimenti via Online?
La Consob (commissione nazionale per le società e la borsa) che è l’organo che si prende carico di verificare la sicurezza, la trasparenza, la correttezza delle attività dei soggetti che lavorano in borsa. Quindi, controlla il funzionamento di tutte le piattaforme che si occupano di Crowdfunding, creando fiducia negli investitori.
L’Italia, è stato il primo Paese europeo ad avere una normativa sull’Equity Crowdfunding: la disciplina, si trova nel regolamento del 26 Giugno 2013, adottato dalla Consob, poi aggiornata con delibera n°19520 del 25 Febbraio 2016 con il titolo “Regolamento sulla raccolta i capitali di rischio tramite portali online”. Il regolamento si può trovare nel Testo Unico della Finanza, ovvero il Decreto Legislativo 24 Febbraio 1998, n.58.
Il Parlamento europeo, il 5 Ottobre 2020, ha approvato un nuovo regolamento attraverso il quale per le piattaforme di Crowdfunding, sarà più facile offrire, sul mercato europeo, i propri servizi.
Miriam Luisa Ben Cheikh