MARCELLO MASTROIANNI, ORGOGLIO ITALIANO
Esattamente 25 anni fa, il 19 dicembre 1996, ci lasciava uno dei più grandi attori italiani di tutti i tempi, Marcello Mastroianni. Mastroianni nasce a Fontana Liri, un piccolo comune nella provincia di Frosinone. Fin da piccolo si interessa al mondo dello spettacolo e della recitazione, riuscendo a lavorare come comparsa in Marionette, di Carmine Gallone, ne La corona di ferro, di Alessandro Blasetti, in Una storia d’amore, di Mario Camerini e ne I bambini ci guardano, di Vittorio De Sica. Nel 1943 consegue il diploma di perito edile e lavora come disegnatore tecnico presso l’Istituto Geografico Militare di Firenze. Terminata la guerra, nel 1945, comincia a prendere lezioni di recitazione e tenta la carriera cinematografica. Il vero e proprio debutto avviene nel 1948 con I miserabili, che, insieme ad altre piccole parti, gli vale l’attenzione di Luchino Visconti , il quale lo sceglie come protagonista del film Rosalinda o Come vi piace. L’affermazione definitiva arriva nel 1958 con I soliti ignoti, cui segue Adua e le compagne (1960). Nel 1961 esce Divorzio all’italiana, commedia nera basata sull’omicidio d’onore. Il film, presentato al 15º Festival di Cannes, ottiene il premio per la migliore commedia e risulterà vincitore, nel 1963, di un Premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale; Mastroianni ottiene la candidatura all’Oscar come miglior attore. Nel 1962 il settimanale americano Time gli dedica un servizio, come divo straniero più ammirato negli USA. Nel 1966 debutta anche nella commedia musicale, interpretando per circa tre mesi il ruolo di Rodolfo Valentino in Ciao Rudy, di Garinei e Giovannini, cantando e ballando tutte le sere e cercando di sfatare un’altra fama che si era creato, quella di eterno pigro.
Nel 1977 recita come protagonista nel film Una giornata particolare di Ettore Scola, che riceve vari riconoscimenti, come il Golden Globe come miglior film straniero e due candidature all’Oscar, tra cui quella di Mastroianni come miglior attore. Riceve la sua terza ed ultima candidatura all’Oscar nel 1988, come miglior attore con il film Oci ciornie, di Nikita Sergeevič Michalkov.
Colpito da un tumore del pancreas, poco prima della morte realizza durante la lavorazione del suo ultimo film (Viaggio all’inizio del mondo, di Manoel de Oliveira) una lunga autoconfessione (Marcello Mastroianni – Mi ricordo, sì, io mi ricordo, curata da Anna Maria Tatò, la sua ultima compagna), che è considerata da molti il suo testamento spirituale. L’ultimo impegno fu la commedia Le ultime lune nei teatri italiani. Morirà a Parigi, assistito dalla figlia minore, Chiara.
La sua grandezza si può racchiudere in una sua riflessione: “Oggi è il mio compleanno. Compio settantadue anni. Be’, è una bella età. Quando ne avevo venti, immaginando un uomo di settantadue anni, l’avrei visto come un vecchio bacucco. Ma io non mi sento così vecchio. Forse perché ho avuto la fortuna di lavorare, senza sosta. Credo di aver superato i centosettanta film: un bel record. Quindi l’ho ben riempita, la mia vita. Mi posso contentare. Insisto: sono fortunato.“
Andrea Spalanca