La giornata mondiale contro l’omofobia, un’occasione per riflettere
Il 17 maggio del 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha cancellato l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle patologie. Per questo motivo 14 anni dopo la data è stata scelta come Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. L’ideatore della Giornata è Louis-Georges Tin, curatore del Dictionnaire de l’homofobie, in italiano il Dizionario dell’omofobia.
L’obiettivo della Giornata è quello di promuovere eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione, per contrastare il fenomeno dell’omofobia, della bifobia e della transfobia. In occasione di questa Giornata, Thorbjorn Jagland, Segretario generale del Consiglio d’Europa, ha lanciato un appello a favore dell’uguaglianza, della giustizia e della non discriminazione per tutte le persone, a prescindere dal loro orientamento sessuale e dalla loro identità di genere, in tutti gli Stati del Consiglio d’Europa. Il Segretario ha affermato che “non può essere tollerata nessuna discriminazione basata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere di una persona, e questo divieto deve essere enunciato molto chiaramente nel diritto e attuato in tutti i nostri Stati membri”.
Molti Stati del Consiglio d’Europa hanno introdotto nelle proprie legislazioni una legge che vieta ogni tipo di discriminazione basata sull’orientamento sessuale, ma purtroppo l’Italia non è uno di questi Paesi. Per le persone della comunità LGBTQ+, l’accesso ai propri diritti è ostacolato da discriminazioni, disparità, sofferenze e stereotipi. Per affrontare questi problemi e fondare una società inclusiva e senza pregiudizi, bisogna educare i giovani, lottare per abbattere tutte le forme di giudizio e violenza, lottare per i diritti propri e altrui, combattere l’odio e tutti i pregiudizi sulla presunta disuguaglianza e inferiorità di individui e categorie. Inoltre, i Governi dei Paesi non dovrebbero tirarsi indietro nell’approvazione di leggi che garantiscano pieni diritti a tutte le persone, appartenenti o meno alla comunità LGBTQ+; questo tirarsi indietro sta accadendo in Italia con il DDL Zan, un disegno di legge che prevede misure di prevenzione della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale e sulla disabilità. Questo Disegno di Legge era stato approvato dalla Camera e rinviato al Senato. Il 31 marzo 2021 si sarebbe dovuta tenere una riunione dell’Ufficio di Presidenza, ma è stata annullata perché un senatore ha dichiarato il DDL Zan “non prioritario”. Tutto questo accade quando ci sono moltissime persone che vengono picchiate, discriminate, cacciate via di casa, insultate e, nei casi peggiori, uccise solo per il loro orientamento sessuale.
È incredibile e inverosimile come nel 2021 ci siano ancora tanti convinti che l’omosessualità sia una “malattia”, che non sia una “cosa normale” e che utilizzano delle parole insultanti e discriminatorie contro la comunità LGBT. In Italia una persona su cinque ha problemi di accettazione in casa, una su tre ha subito episodi di discriminazione da parte delle persone con cui vive.
A scuola, secondo una ricerca fatta su più di 1500 ragazzi, oltre il 34% degli studenti pensa che l’omosessualità sia “sbagliata” e il 27% non vuole un compagno gay.
Ritengo che la Giornata internazionale contro l’omofobia non sia una semplice ricorrenza celebrativa, ma debba essere anche un momento di riflessione per tutti e uno stimolo, soprattutto per chi riveste ruoli istituzionali, ad attivarsi per favorire l’inclusione e il rispetto delle persone. Dunque è auspicabile che tutte le forze politiche si attivino per accelerare il percorso della legge che condanna con fermezza ogni episodio di violenza e discriminazione legato all’orientamento sessuale e di genere.
Dovremmo impegnarci tutti ad abbattere stereotipi, ad eliminare ogni tipo di violenza fisica o psichica e costruire una società fatta di persone uguali, ma allo stesso tempo diverse e considerare questa diversità come qualcosa che rende unico ognuno di noi, ma soprattutto creare una società che scelga sempre l’amore, in tutte le sue forme, perché l’amore non nasce tra sessi, ma tra persone.
Maria Vittoria Girgenti
2 comments
bravissima Vittoria !!!!!
Complimenti. Sono felice di pensare che dai ragazzi come te si possa immaginare un mondo davvero più inclusivo.