Un tuffo nel passato: I Love Lego!
Recentemente, nell’ambito delle attività previste per la “settimana dello studente”, i miei compagni ed io, insieme ad altre classi del nostro Istituto, abbiamo visitato la mostra “I Love Lego” allestita nei locali del Loggiato di San Bartolomeo, un loggiato che in origine faceva parte di un ospedale secentesco distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
La visita è stata un piacevolissimo tuffo nel passato della nostra infanzia, quando con grande attenzione e concentrazione costruivamo con i mattoncini più famosi fra i bambini i piccoli mondi nati dalla nostra fantasia: la casetta circondata dal prato e con la cuccia per il cane che sognavamo come amico, la stazione ferroviaria di cui eravamo il capostazione che gestiva il movimento dei treni, il razzo pronto a partire per la luna, e per tante altre avventure galattiche, insieme al suo astronauta.
Il nostro piccolo mondo infantile era esposto alla mostra! Ma le proporzioni e i temi erano di gran lunga maggiori! Con più di un milione di mattoncini, veniva raccontata “l’incredibile evoluzione di quello che, da giocattolo tra i più comuni e conosciuti, si è trasformato negli anni in vera e propria opera d’arte, strumento pedagogico e di formazione” (in “I Love Lego – in mostra al Loggiato di San Bartolomeo”, www.guidasicilia.it).
Nelle prime sale dell’esposizione vi erano sei diorami (rappresentazioni in scala di ambientazioni ad alto impatto realistico), di decine di metri quadrati, costruiti da un gruppo di collezionisti privati: dai fori romani si passava all’isola dei pirati e poi alla città contemporanea ideale, dalla stazione intergalattica si tornava al paesaggio medievale per concludere con il “Nido dell’Aquila”, l’inespugnabile roccaforte della casata Arryn della serie tv “Il trono di spade”.
Oltre alla meraviglia di osservare delle installazioni in cui ogni edificio, ogni strada, ogni mezzo era frutto di una progettazione accurata ad opera di team con numerosi architetti e ingegneri, la mostra ci ha assicurato anche il divertimento grazie all’esposizione di alcune vignette comiche ideate da “Legolize”, un progetto creativo, nato nel 2016, che utilizza gli omini LEGO come mezzo di comunicazione. “Da questo presupposto” racconta Mattia Marangon, creatore del progetto insieme a Samuele Rovituso e Pietro Alcaro, “abbiamo sviluppato l’idea di creare delle vignette in cui l’impassibile espressività degli omini si unisce a situazioni comiche e freddure che lasciano il lettore senza parole. Inizialmente su Facebook e successivamente su Instagram, il progetto ha preso piede in maniera sempre più rapida tanto che nel giro di pochi mesi aveva raggiunto già centinaia di migliaia di followers sui vari canali.” (in MATTIA MARANGON, “Legolize, dall’idea alla realizzazione di un progetto creativo”, www.digitalcombatacademy.it).
Ma il momento più divertente per noi è stato quello della caccia al tesoro: bisognava scoprire, all’interno dei diorami, dei personaggi nascosti come Harry Potter, Dart Fener o Pinguino. È stata una bella gara tra noi e le altre classi e anche i professori hanno partecipato, cercando di aiutarci: ciò dimostra quanto un gioco semplice, ma allegro possa coinvolgere i “bimbi” di ogni età.
Alla fine della mostra, dopo aver ammirato le opere ad olio dell’artista contemporaneo Stefano Bolcato che ha reinterpretato alcuni capolavori della storia dell’arte, trasformando i personaggi ritratti in “uomini lego”, c’è stata la grande sorpresa: tanti mattoncini Lego a nostra disposizione per dar sfogo alla nostra creatività!
È stato veramente un tuffo nel passato: alcuni di noi hanno collaborato per creare casette e macchinette, altri hanno colorato immagini di personaggi Marvel, ma tutti ci siamo divertiti moltissimo. Colorare, costruire giocattoli e sognare ad occhi aperti sono attività che svolgevamo giornalmente da piccoli e questa visita ci ha fatto rivivere per pochi, ma fantastici minuti quell’innocenza e quella spensieratezza che hanno reso felice la nostra infanzia.
di Carlo Dinatale