UN'AGENDA PER IL FUTURO

UN’AGENDA PER IL FUTURO

AMBIENTE

Negli ultimi anni, il tema della salvaguardia ambientale è stato posto al centro dei dibattiti politici e sociali. Le grandi aziende e le piccole società, ma anche gli imprenditori e i privati, si sono resi conto dell’importanza di promuovere lo sviluppo sostenibile.

Anche in Italia, a partire dall’Agenda 2030, l’economia si è messa in movimento, attuando misure significative con lo scopo di promuovere lo sviluppo sostenibile nel Paese: questi sforzi hanno permesso di raggiungere i primi obiettivi già nel 2019.

Proprio per questo, il rapporto annuale dell’ASviS (Agenzia Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) ha tracciato un quadro complessivamente positivo rispetto ai 10 anni precedenti: basti pensare che le misure adottate hanno comportato per il 60,5% un miglioramento, per il 19,1% non hanno portato alcun cambiamento, per il 20,5% un peggioramento. Le cause di questo peggioramento possono essere ricercate sicuramente nel contesto economico, sociale ed ambientale, che ha affrontato grossi problemi, soprattutto per il perdurare della situazione pandemica, la quale ha giocato a sfavore  per quanto riguarda gli obiettivi legati alla qualità della vita.

I successi contro il Coronavirus e le altre misure adottate, primo fra tutti il Recovery Plan, hanno aperto la strada a risultati incoraggianti, come certificato dall’ASviS con il rapporto “Il PNRR e l’Agenda 2030”.

In precedenza, lo sviluppo sostenibile era stato al centro degli Obiettivi per lo sviluppo del Millennio, adottati nel 2000. Tuttavia, è con l’Agenda 2030 che questa problematica ha ottenuto una risonanza mondiale, trovando terreno fertile e una particolare sensibilità presso molti Paesi.

Tra le tematiche più rilevanti del documento del 2015 c’è l’individuazione dei tre ambiti di sostenibilità, che mirano a soddisfare non solo i bisogni attuali, ma anche quelli futuri della popolazione:

sostenibilità economica: i Paesi devono essere in grado di generare reddito e lavoro per la popolazione presente e futura che abita all’interno dei confini nazionali;

sostenibilità sociale: questa area riguarda la capacità di assicurare le condizioni di benessere fisico e mentale, nonché la loro equa distribuzione tra le diverse componenti sociali;

sostenibilità ambientale: ha come obiettivo quello di mantenere in equilibrio la qualità e riproducibilità delle risorse naturali.

L’unione di queste tre componenti in una politica attiva ed efficace certifica la presenza nei vari paesi  di una politica di sviluppo sostenibile. Purtroppo, la situazione in Europa è ancora molto poco omogenea e, in particolare, l’Italia, sebbene abbia compiuto dei significativi passi avanti rispetto al passato, continua a mostrare la propria arretratezza.

di Karola Pia Vullo

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