microplastiche

TANTO PICCOLE QUANTO DANNOSE: ECCO COSA SONO LE MICROPLASTICHE

AMBIENTE

Oggi, in un mondo colpito fortemente dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici, si sente sempre più spesso parlare di microplastiche.

Si tratta di piccole particelle di plastica, di dimensioni non superiori ai 5 millimetri, che negli ultimi anni sono state oggetto di ricerca di numerosi istituiti scientifici, non solo perché rappresentano una delle fonti principali dell’inquinamento marino, ma anche perché sono la causa di possibili danni alla salute degli esseri umani.

In base alla loro origine possiamo distinguere due tipi di microplastiche: quelle primarie, generate dalle fabbriche per la produzione di cosmetici, dentifrici, prodotti per la casa, detergenti, vernici o prodotti di origine petrolifera, hanno ottime proprietà abrasive, servono anche per garantire la stabilità e il buon aspetto dei prodotti e, secondo i dati della European Chemical Agency (https://echa.europa.eu/it/hot-topics/microplastics), delle 145 mila tonnellate prodotte ogni anno, 42 mila vengono disperse nell’ambiente;  le microplastiche secondarie, invece, si formano per mezzo dell’alterazione di prodotti in plastica che, dispersi nel mare, si sgretolano a causa del sole e delle correnti marine.

Come si può dedurre, le microplastiche possono provocare seri danni all’ambiente. Secondo un report pubblicato sulla rivista Nature (“Microplastics are everywhere – but are they harmful?” in www.nature.com), sulle acque superficiali del mondo sono presenti tra i 15 e i 51 mila miliardi di microplastiche galleggianti che spesso, a causa delle correnti marine, si accumulano in aree specifiche dell’oceano e formano le cosiddette “isole di plastica”, fra le quali la più estesa è la Great Pacific Garbage nell’Oceano Pacifico (grande tre volte la superficie della Francia). I piccolissimi frammenti di plastica costituiscono una delle principali cause di morte per soffocamento di molti pesci e uccelli marini quando vengono scambiati per cibo.

Ma queste piccole particelle non sono dannose soltanto per la “salute” dell’ambiente, ma anche per quella dell’uomo. Infatti le microplastiche presenti nei mari, se ingerite dai pesci, attraverso la catena alimentare possono arrivare fino alla nostra tavola. Uno studio pubblicato su Environment International (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0160412022001258) ha mostrato che, su un campione di 22 persone, il 77% ha tracce di microplastiche nel sangue. I rischi per l’uomo derivanti da questo problema possono essere di varia natura: fisica, chimica o microbiologica. Le microplastiche possono infatti attraversare la barriera intestinale, ematoencefalica o addirittura la placenta e causare danni all’apparato respiratorio e digerente.  Ma non solo, le piccole particelle di plastica contengono anche dei contaminanti, come i plasticizzanti o i contaminanti persistenti, che possono danneggiare il sistema endocrino e provocare problemi alla sfera riproduttiva e al metabolismo. Infine le microplastiche possono anche trasportare dei microrganismi e dei batteri che causano malattie, come si è visto nel materiale raccolto sulle coste del Belgio.

L’UE ovviamente ha dovuto agire per risolvere questo grave problema e ha messo in atto negli ultimi anni alcuni interventi volti a limitare la quantità di microplastiche in mare. Nel 2018, per esempio, nel Parlamento Europeo sono state approvate alcune misure per l’aumento dei tassi di riciclaggio dei rifiuti in plastica. Inoltre nel 2020 è stata vietata l’aggiunzione di microplastiche primarie all’interno di cosmetici e detergenti e nel gennaio 2022 è stata proibita la produzione e la vendita di prodotti usa-e-getta in plastica.

di Simone Bellomare

One thought on “TANTO PICCOLE QUANTO DANNOSE: ECCO COSA SONO LE MICROPLASTICHE

  • Spero che questo articolo stimoli giuste riflessioni soprattutto nei giovani, perchè riusciate a rivendicare ed ottenere risposte concrete da una politica globale sino ad oggi assente ed insensibile.
    Apprendo con piacere gli interventi che finalmente l’UE ha avuto il coraggio di adottare, che trasmettono quel doveroso ottimismo che deve sempre stimolare la costruzione del vostro futuro

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