Squartucciato: tra sapore e sapere
La parola in gergo “Squartucciato” significa lavorato finemente ad intaglio, è considerato per metà un dolce e per metà pane, è fatto con pasta di farina e di fichi e viene modellato con forme diverse: Ostensorio, di palma, di croce, di bastone di S.Giuseppe, a forma di cuore, pavone e di pesce.
Questi simboli hanno un significato: il pesce sta ad indicare il segreto di riconoscimento tra i primi cristiani durante le persecuzioni; la croce che indica il martirio, il cuore la Sacra Famiglia, il pavone che simboleggia gloria, vittoria, maestosità e regalità di Dio, la Palma emblema della verginità della Madonna, il bastone fiorito di S.Giuseppe, segno di rinascita, e ancora l’ Ostensorio con le lettere JHS, gli angeli e altri simboli legati alla tradizione cristiana.
Nella preparazione degli Squartucciati la parte più bella sta nella fase della decorazione, utilizzando creatività e bravura, perchè nella parte superiore vengono disegnati ricami pregiati, raffigurando rami, fiori, non a caso, in quanto, anche loro rappresentano qualcosa di davvero importante, ovvero: le opere buone che dobbiamo compiere durante la vita per arrivare, alla fine dei nostri giorni, con il fiore più bello da portare a Dio. Si decorano anche con immagini di angeli, disegnati in onore dei Santi.
Questa ricetta culinaria siciliana risale a tantissimi anni fa, quando ancora in ambito cristiano, con riti vari, si festeggiava il pane.
Con il passare del tempo e grazie al cristianesimo che negli anni si è evoluto, lo Squartucciato fu associato agli Altari di S.Giuseppe, perchè i suoi caratteristici pregiati impreziosisce gli Altari del Santo.
Essi vengono donati ai tre Santi che rappresentano Gesù, Maria e Giuseppe.
Vengono offerti il 19 Marzo, giorno del Santo, assieme al pane, dal peso di cinque-dieci chili, a forma di corona circolare (Cucciddata), ai cittadini più “bisognosi”.
La passione per gli squartucciati ha entusiasmato la creatività di artisti al punto che, oggi, se ne possono ammirare alcuni d’autore realizzati in ceramica.
Tutto ciò fa pensare che spesso ciò che mangiamo non è sempre e solo caratterizzato da sapore, ma anche da storia, cultura e sapere.
di Redazione ‘U SCRUSCIU