RENATO RASCEL: il “piccoletto nazionale”
Con questo articolo vogliamo celebrare un artista italiano dalle mille sfaccettature, fu infatti attore, comico, cantautore e ballerino, chiamato affettuosamente dal pubblico “il piccoletto nazionale” a causa della sua non elevata statura: si tratta di Renato Rascel che trent’anni fa se ne andava dopo aver rallegrato più generazioni di italiani con il suo umorismo ingenuo e disarmante, quasi infantile.
Renato Rascel (all’anagrafe Renato Ranucci) nacque a Torino il 27 Aprile 1912 da Cesare Ranucci, cantante di operetta, e Paola Massa, ballerina.
A causa del lavoro dei genitori Renato venne cresciuto a Roma, assieme alla sorellina Giuseppina, da una zia e da nonna Margherita che lo incoraggiò a seguire le sue doti artistiche.
Sin dalla scuola elementare studiò canto, musica e recitazione e a dieci anni entrò a far parte, come soprano, delle voci bianche della Cappella Sistina.
La sua prima esperienza teatrale avvenne sotto la direzione del padre nella filodrammatica la “Fortitudo”, anche se contemporaneamente il giovane attore lavorava come garzone o muratore. A quindici anni Renato entrò a far parte di un complessino musicale, chiamato “Arcobaleno”, che suonava nelle sale da ballo di tutta Roma. In seguito, spronato da un impresario napoletano, si esibì in numeri di charleston e tip tap, ottenendo un discreto successo, quindi formò una band di fasulli tanghèri con la quale andò al nord in cerca di fortuna. Successivamente si unì alla “Lulu Gould- Jole Naghel band” come suonatore di ukulele e cominciò ad ottenere notorietà grazie alle sue performance con dive del periodo, con le quali partecipò alle prime riviste di avanspettacolo.
A questo punto della sua vita ritenne di dover assumere un nome d’arte e, ispirandosi ad una cipria francese, decise di cambiare il suo nome in Rascel.
Nel 1932 creò il personaggio che lo renderà famoso in tutta Italia: un uomo, dal fisico minuto, distratto e stralunato, con una palandrana con il taschino sulla schiena, che si esibiva in un repertorio assurdo fatto di frasi a doppio senso abbinate ad un candore fanciullesco.
Alla fine degli anni ‘30 risalgono le sue canzoncine più famose, prima fra tutte “E’ arrivata la bufera” che alludeva all’avvicinarsi della guerra.
Durante il conflitto Rascel si esibì per le forze armate con il suo repertorio comico, allietando i feriti sul fronte africano.
Nel 1942 si innamorò di Tina De Mola, sua partner nel film “Pazzo d’amore”, che sposerà nel 1943 e con la quale farà coppia fissa nel lavoro anche negli anni successivi alla loro separazione.
Con l’interpretazione del protagonista nel film “Il corazziere” del 1960 (interpretazione per la quale ancora oggi è ricordato) riuscì a fare della sua statura un vero e proprio dramma comico.
A questo punto la sua carriera cinematografica eguagliò quella teatrale, procedendo di pari passo e portandolo addirittura a lavorare con registi di Hollywood. La sua fama divenne internazionale grazie anche a una delle sue canzoni più note: ”Arrivederci Roma”. Nel frattempo, con l’inizio delle trasmissioni televisive in Italia, anche Renato Rascel si affacciò al piccolo schermo con diverse trasmissioni. Nel 1960 partecipò al Festival di Sanremo, vincendolo, e da questo momento riprese anche la sua attività teatrale, partecipando a spettacoli che ottennero un grande successo.
Dopo il fallimento del suo matrimonio si legò per pochi anni alla sua segretaria, ma fu l’attrice Giuditta Saltarini, che sposò nel 1980, a dargli il suo unico figlio.
Non contento di essere uno degli attori più popolari d’Italia, Rascel si dedicò anche al mestiere di giornalista e scrisse favole per bambini.
Fu solo negli anni Ottanta che, a causa dell’avanzare dell’età, l’attore cominciò a diradare i suoi impegni. Risale al 1986 la sua ultima apparizione in teatro, al fianco dell’amico Walter Chiari.
Morì a Roma nella notte tra il 2 e il 3 Gennaio 1991 dopo otto mesi di sofferenza.
Ed ecco che oggi, dopo 30 anni dalla sua morte, siamo qui a celebrarlo e a ricordarlo come una stella che ha lasciato un segno indelebile nello spettacolo internazionale!
Simone Bellomare
Sitografia:
- “Biografia, C’era una volta Rascel”, in biografieonline.it
- “Chi era Renato Rascel…”, in amalfinotizie.it