Lucio-Battisti

LUCIO BATTISTI: IL CANTAUTORE DELLE EMOZIONI

PERSONE E PERSONAGGI

Oggi ricorre il compleanno di Lucio Battisti, importante figura per la musica italiana degli anni ’60, nato a Poggio Bustione nel 1943 e morto a Milano il 9 Settembre del 1998, ma che viene ancora ricordato e rimpianto per le sue grandi doti di cantautore.

Battisti iniziò la sua attività musicale nel 1962, suonando come chitarrista presso vari gruppi: prima negli “Svitati”, poi nei “Mattatori”, successivamente nei “Satiri e infine nei “Campioni”.

Il vero salto di qualità lo fece il 14 Febbraio del 1965, quando ottenne un appuntamento con un discografico, Franco Crepax. Durante lo svolgimento del provino venne notato da un’editrice musicale francese che, colpita dal suo talento, lo mise in contatto con il famoso paroliere Mogol con il quale l’artista iniziò una duratura collaborazione che si concluse nel 1980. Lucio scriveva la musica e sulla traccia musicale Mogol ha scritto le parole di magnifiche canzoni che sono rimaste nel cuore di quelli che furono ragazzi negli anni ’60 e che sono amate anche dai più giovani. Il cantante Battisti aveva una tecnica vocale imperfetta e una voce non impostata, ma riuscì a farsi apprezzare dal pubblico, ponendo l’accento sull’emozione espressa per mezzo del canto: la sua voce “sporca”, come la definirono molti critici musicali, era in grado di esprimere una grande tensione emotiva, come venne sottolineato dalla produttrice Christine Leroux (s.v. “Lucio Battisti” in wikipedia.org). Grazie al sodalizio con Mogol, Battisti vinse diverse manifestazioni canore, come il Festivalbar nel 1970 con la canzone “Acqua azzurra, acqua chiara” e nel 1971 con “Fiori di rosa, fiori di pesco”.

Tra le sue canzoni più conosciute vi sono “Balla Linda” (1968), “Un’avventura” (1969), “La canzone del sole” (1971), “Il mio canto libero” (1972), “Una donna per amico” (1978), “Una giornata uggiosa” (1980).

“Balla Linda” rappresentò una svolta nella storia della canzone italiana: si trattava di un brano “sperimentale” per i canoni musicali dell’epoca, specialmente perché vi era il rifiuto per le rime baciate molto usate in quegli anni. Con questo brano Battisti partecipò al Cantagiro del 1968, classificandosi quarto, e, per la prima volta, una canzone da lui interpretata entrò in hit parade, cioè nella classifica dei dischi più venduti e ascoltati.

Successivamente ne realizzò una versione in inglese intitolata “Bella Linda”, eseguita dai The Grass Roots, che otterrà un notevole successo anche negli Stati Uniti, piazzandosi al numero 28 della classifica di Billboard (la rivista statunitense dedicata alla musica).

Alla fine degli anni ’70 Battisti, stanco dei gossip della stampa e degli eccessi dei “paparazzi” oppure, secondo recenti dichiarazioni di persone a lui vicine (PATRIZIO MARINO, “Lucio Battisti, ecco perché si è ritirato dalla musica”, in movieplayer.it), per non essere strumentalizzato politicamente, decise di ritirarsi dalle scene e di proporsi al pubblico solo attraverso i suoi dischi. La sua ultima apparizione televisiva in Italia, avvenuta nel 1972 nella trasmissione della RAI “Teatro 10”, è considerata una delle esibizioni più importanti della musica pop italiana. Lucio, insieme con la grande cantante Mina, interpretò dal vivo un medley di alcune delle loro più belle canzoni: “Insieme”, “Mi ritorni ”, “Il tempo di morire”, ”E penso a te”, ”Io e te da soli”, “Eppur mi son scordato di te” ed “Emozioni”. Il duetto rimane ancor oggi nei ricordi di tutti coloro che amano la bella musica italiana.

Nella sua carriera Battisti incise 17 album, realizzando vendite per 25 milioni di dischi. I suoi brani sono molto attuali e infatti anche i ragazzi di oggi, soprattutto nelle sere d’estate, continuano a cantare e a suonare le sue canzoni.

Dopo la sua morte gli è stato dedicato, a Rieti, un parco che prende il nome da una delle sue canzoni più famose: “I Giardini di Marzo”.  In una piazzetta terrazzata del parco si trova la sua statua bronzea, inaugurata il 9 Settembre del 1999, che è diventata la meta di molti ammiratori e curiosi.

Purtroppo questo grande artista ci è stato strappato via troppo presto, all’età di 55 anni, ma le sue canzoni sono rimaste vive e continueranno a rimanere nella storia della musica italiana.

di Filippo Spatafora

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